Contributo negativo, invece, dalla domanda estera netta e dalle costruzioni
Continua la lenta risalita economica dell’Italia. Nell’ultima nota mensile l’Istituto nazionale di statistica ha confermato la crescita del Pil dello 0,3% registrata nel terzo trimestre, spiegando come il progresso sia legato unicamente alla domanda interna, mentre quella estera ha apportato un contributo negativo. In recupero l’indicatore anticipatore dell’attività economica del Paese, che lascia intravedere una prospettiva di stabilizzazione del ritmo di crescita dell’economia.
In particolare nella nota dell’Istat si legge, infatti, che la domanda nazionale netta ha registrato nel periodo considerato una crescita dello 0,3%, legata al +0,2% dei consumi finali nazionali e al +0,8% che ha interessato gli investimenti fissi lordi. In particolare gli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti sono aumentati dello 0,7%, mentre quelli n costruzioni hanno registrato una contrazione dei 0,2 punti percentuali. Le difficoltà di questo settore si osservano anche nell’andamento del valore aggiunto al Pil: -0,2% congiunturale nel terzo trimestre.
Per quanto riguarda invece la domanda estera - che come già spiegato ha fornito un lieve contributo negativo al risultato del terzo trimestre - l’Istat indica per il periodo considerato un -0,1%, risultato di un aumento dello 0,7% dell’import e di un più lieve +0,1% dell’export.
Passando al valore aggiunto dei principali settori di attività economica, dalle rilevazioni dell’Istat emerge un aumento dell’1,1% per quello dell’industria. Per il settore in questione si registra anche un aumento degli ordinativi, +1,7%, legato anche in questo caso alla componente interna - che riporta un +6,6% - mentre quella estera bilancia il dato negativamente, riportando un -4,4%.
Nel terzo trimestre anche il comparto dei servizi ha registrato un aumento del valore aggiunto, ma in questo caso si parla di un timido +0,1%, legato ai servizi di informazione e comunicazione (+0,9%), alle attività professionali e di supporto (+0,5%), alla Pa, difesa, istruzione (+0,2%) e alle attività immobiliari (+0,1%). Si presentano in calo, invece, le attività finanziarie e assicurative (-0,8%), il commercio, il trasporto e l’alloggio (-0,1%).