Tutto parte da un tweet shock di Musk fatto ad agosto, in cui annunciava il delisting della società
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La Sec accusa Elon Musk e Tesla di frode. Lo riporta la stampa americana, citando l'azione legale depositata dalla Consob americana presso un tribunale di New York. L'accusa e la causa prendono le mosse dal tweet shock di Musk di agosto, quando annunciò in 140 caratteri la sua volontà di procedere con il delisting di Tesla a 420 dollari per azione, assicurando allo stesso che i fondi per l'operazione erano disponibili.
Nell'accusare il miliardario visionario di Tesla la Sec punta a vietargli di coprire cariche manageriali in società quotate. L'azione, anche se attesa, gela i titoli di Tesla che, nelle contrattazioni after hours, arrivano a perdere oltre l'11%, facendo bruciare a Musk 1,1 miliardi di dollari di sue ricchezza personale. Musk "sapeva o è stato spericolato nel non sapere" che le sue affermazioni erano false o ingannevoli: "non aveva parlato, e tanto meno confermato, dettagli chiavi sui termini dell'operazione, incluso il prezzo, con nessuna potenziale fonte" di finanziamento, si legge nell'azione legale avviata dalla Sec. Le "false dichiarazioni" di Musk hanno "causato confusione sul mercato, tanto che molti si sono chiesti se fossero una battuta" spiega la consob americana.
L'amministratore delegato di Tesla, che si è detto "profondamente rattristato e deluso" da un'azione che ritiene "non giustificata", ha la possibilità di patteggiare con le autorità americane: la maggior parte di casi simili si sono chiusi con un accordo fra le parti e il pagamento di sanzioni. Le pesanti accuse della Sec alimentano i dubbi di investitori e analisti, già da diverso tempo scettici su Musk. Se molti premono affinché Musk resti nella società ma non come amministratore delegato, altri sono convinti che senza Musk Tesla sarebbe nulla.