Nonostante la guerra e i costi dell'energia stiano "colpendo la zona euro", ci sono le condizioni per una "ripresa nel medio termine", ha detto la presidente della Bce. Poi la risposta a Giavazzi, consigliere del premier Draghi, sugli strumenti per affrontare i rincari
© Ansa
"L'inflazione rimarrà alta a lungo", con un aumento stimato del 6,8% nel 2022, del 3,5% nel 2023 e del 2,1% nel 2024. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in audizione alla Commissione economica del Parlamento europeo. "L'aumento dei tassi di interesse" recentemente annunciato "dipenderà dalle prospettive aggiornate dell'inflazione a medio termine. Se persistono o peggiorano, un incremento maggiore sarà appropriato nella riunione di settembre". La misura è "necessaria" anche per l'Italia, ha specificato.
Il prossimo futuro - "Dopo settembre, sulla base della nostra attuale valutazione, prevediamo che sarà appropriato un percorso graduale ma sostenuto di ulteriori aumenti dei tassi di interesse", ha spiegato Lagarde. "In linea con il nostro impegno per l'obiettivo di medio termine del 2%, il ritmo con cui adegueremo la politica monetaria dipenderà dai dati in arrivo e da come valuteremo l'andamento dell'inflazione a medio termine", ha ulteriormente specificato.
La ripresa dell'economia - Pur evidenziando le difficoltà del momento, Lagarde non sembra così pessimista sul futuro. "L'aggressione ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina" e "gli elevati costi energetici" stanno "colpendo gravemente l'economia della zona euro e le prospettive sono ancora circondate da un'elevata incertezza, ma ci sono le condizioni perché l'economia continui a crescere e a riprendersi ulteriormente nel medio termine", ha affermato.
Il rischio di frammentazione - Lagarde ha anche sottolineato come la Bce debba usare "flessibilità" per "garantire una corretta trasmissione della politica monetaria" tra i Paesi dell'Eurozona e per "evitare un rischio di frammentazione". Si tratta di obiettivi "al centro del mandato", ha assicurato.
Misure "necessarie" anche per l'Italia - "Abbiamo individuato un percorso di normalizzazione, del tutto legittimo e necessario, citando il mio collega della Banca d'Italia, Ignazio Visco". Così ha risposto la presidente della Bce alla domanda dell'eurodeputato tedesco Guennar Beck circa l'opinione di Francesco Giavazzi, consigliere del premier Draghi, secondo cui l'aumento dei tassi di interesse sarebbe lo strumento sbagliato contro l'inflazione. "Ognuno ha la sua opinione su quale sia lo strumento giusto e quali siano i tempi giusti, ma c’è solo un'istituzione responsabile della politica monetaria ed è la Bce", ha rimarcato Lagarde.