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Il leader del sindacato ha sottolineato che la manifestazione è stata decisa prima dell'esito elettorale. Presente in piazza del Popolo anche il leader M5s Giuseppe Conte
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La Cgil non è scesa in piazza "contro qualcuno": lo ha chiarito il leader del sindacato, Maurizio Landini, spiegando che la manifestazione in piazza del Popolo a Roma ha voluto invece essere un richiamo "perché venga ascoltato il lavoro". L'obiettivo, ha spiegato, deve essere quello di "riformare il Paese per rimettere al centro il lavoro, i diritti e la giustizia sociale". Landini ha quindi sottolineato che la manifestazione è stata decisa prima dell'esito elettorale.
"Siamo qui per avanzare proposte e per rivendicare di essere coinvolti", ha rimarcato Landini. "Vogliamo cambiare il Paese" e "unire il mondo del lavoro e il sindacato", aggiunge ricordando che sabato 22 ottobre "saremo di nuovo in piazza a Roma per una manifestazione unitaria per la sicurezza sul lavoro" di Cgil Cisl e Uil.
"Lavorare insieme, non da soli al comando" - "Non abbiamo bisogno di uomini soli al comando. Abbiamo già pagato pesantemente in questi anni, sia per quelli che dicevano di essere di destra che di sinistra e poi facevano le stesse politiche. Bisogna trovare tutti insieme le soluzioni", ha aggiunto Landini dal palco della manifestazione "Italia, Europa ascoltate il lavoro". "In questi anni i governi e le opposizioni non hanno ascoltato le lavoratrici e i lavoratori, con scelte che sono andate nella direzione opposta. La condizione è peggiorata", ha sottolineato.
"Confronto o evitino di chiamarci a palazzo Chigi" - "Non vogliamo essere chiamati quando avete già deciso le cose. Lo dico a chi sta pensando di formare il governo perché ha vinto le elezioni. Non abbiamo alcuna pregiudiziale, giudichiamo tutti per quello che fanno", ha rimarcato Landini riferendosi al prossimo governo, ma "do un consiglio: non utilizzi il metodo precedente, di chiamarci a palazzo Chigi per informarci di quello già deciso", in tal caso "eviti di chiamarci perché non abbiamo intenzione di fare i servi sciocchi di qualcuno".
"Flat tax non è la via, serve riforma fiscale vera" - "Non è la flat tax quello di cui abbiamo bisogno. Serve una riforma fiscale vera, bisogna ridurre il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e pensionati a partire dai redditi più bassi e rafforzare la lotta all'evasione. Allo stesso tempo "bisogna creare lavoro a partire da una lotta senza quartiere alla precarietà, che ha raggiunto livelli senza precedenti", ha spiegato Landini rimarcando la necessità di cambiare "le leggi sbagliate" di questi anni, ha detto, a partire dal Jobs act.
"Un anno fa l'assalto fascista, oggi sede aperta" - "Un anno fa da questa piazza ci fu chi invitò ad assaltare la sede della Cgil sfruttando il malessere sociale e la rabbia, pensando che la risposta fosse quella di assaltare la Cgil e il lavoro. Questo si chiama fascismo ed è quello che dobbiamo combattere", ha poi dichiarato il segretario generale della Cgil, rilanciando la richiesta di sciogliere "tutte le forze che si ispirano al fascismo" e che su questo "chi siede in Parlamento non ha fatto il suo lavoro". "Se qualcuno pensava che assaltando la sede ci avrebbe fatto paura e che avremmo messo delle barriere si sbagliava. Noi invece apriamo le nostri sedi", aggiunge riferendosi all'apertura straordinaria del palazzo di corso d'Italia sabato e domenica.
In piazza anche Conte, selfie e qualche contestatore - Presente anche il leader M5s Giuseppe Conte. L'ex premier ha posato per i tanti fan che hanno chiesto un selfie, ma c'è stato anche qualche contestatore. "Avete regalato il governo alla Meloni", ha detto uno di loro. "Si vede che non segue la politica", ha replicato Conte. Il leader M5s, che ha ascoltato attentamente il segretario Landini a pochi metri dal palco, ha applaudito alle parole del segretario della Cgil che ha chiesto lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste.