Si tratta di quasi 900mila lavoratori regolari, in crescita del 42% dal 2007. Aumentano anche le lavoratrici italiane
Ammontano a poco meno di un miliardo i contributi versati nel 2015 per colf e badanti in Italia. A riferirlo sono la Fondazione Leone Moressa e l'associazione Domina, precisando che si tratta di quasi 900mila lavoratori regolari, con una crescita del 42% dal 2007. A partire dai dati Inps, è stata calcolata una spesa delle famiglie di circa 7 miliardi di euro l'anno, di cui 947 milioni in contributi versati allo Stato e 416 milioni in Tfr.
In regola 886mila lavoratori - In modo particolare nel 2015 sono stati assunti in regola presso le famiglie italiane ben 886mila lavoratori con un calo nell'ultimo anno del 2,3%. Ma il numero, nel suo complesso, è cresciuto mediamente del 42% dal 2007 a oggi. L'andamento, dunque, è stato scostante in quanto influenzato da misure amministrative e normative come la sanatoria del 2012. In totale, comunque, nel periodo che va dal 2006 al 2015 il numero di lavoratori domestici assunti regolarmente è praticamente raddoppiato, con l'aumento più intenso registratosi tra il 2006 e il 2009 (+ 105%).
Da dove provengono badanti e colf? - Considerando le badanti, i dati Domina rivelano che oltre il 60% delle lavoratrici proviene dall'Est Europa. Da non sottovalutare il numero di badanti italiane, pari al 20% (in netta crescita rispetto al 9% del 2008). Aumentano anche le lavoratrici provenienti da Asia e Africa. Italiane, asiatiche e africane sono in aumento anche tra le Colf, categoria che fa registrare un netto calo invece tra le lavoratrici dell'Est Europa.
Volume d'affari in aumento - Secondo l'associazione, considerando i lavoratori domestici irregolari, il volume d'affari e il gettito fiscale potrebbero raddoppiare e le somme non incassate potrebbero rientrare grazie a politiche fiscali ad hoc a sostegno delle famiglie che assumono un lavoratore domestico. Infine, calcolando il progressivo invecchiamento della popolazione, è stato calcolato che il fabbisogno di badanti subirà nel giro di pochi anni un sensibile aumento del 25,5%.