La Commissione europea osserva che la disoccupazione giovanile “è più sensibile” all'andamento dell'economia rispetto alla disoccupazione generale. I motivi sono diversi.
Oltre ad essere penalizzati da una scarsa esperienza rispetto ai lavoratori più grandi, i giovani possono essere licenziati più facilmente perché assunti spesso con contratti a breve termine e sono impiegati principalmente nei comparti più esposti alla contrazione dell'economia (manifatturiero, edilizia, commercio al dettaglio…). Per il Fondo monetario internazionale, ad esempio, i fattori congiunturali sono all'origine di circa il 50% delle variazioni dei tassi di disoccupazione giovanile in Europa.
Favorire l'inserimento (o il re-inserimento) dei giovani nel mondo del lavoro è diventata una delle principali necessità dei Paesi dell'Unione europea. Il programma Garanzia Giovani ne è una prova. Avviato nel maggio del 2014, al 18 marzo scorso Garanzia Giovani contava, al netto delle cancellazioni d'ufficio – gli iscritti possono decidere di abbandonare il programma perché non sono in possesso dei requisiti oppure perché hanno trovato un impiego –, 862mila iscrizioni. Oltre 642mila giovani sono stati “presi in carico” – ovvero hanno effettuato un colloquio –, alcuni dei quali (circa 228mila) sono stati avviati ad una misura prevista dal programma (apprendistato, tirocini, servizio civile, orientamento, formazione…).
D'altronde Garanzia giovani intende offrire, entro quattro mesi dalla fine degli studi o dall'inizio della disoccupazione, una valida opportunità di lavoro o di formazione ai ragazzi d'età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano: i cosiddetti NEET – acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training – che in Italia sono un milione e 723mila, secondo i dati della Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro dell'ISTAT citati nell'ultimo report dell'ISFOL che monitora periodicamente l'attuazione della Garanzia Giovani in Italia.
Tuttavia, tra i giovani avviati alle misure previste dal programma, 32.141 ragazzi sono stati assunti dalle imprese che hanno usufruito del bonus occupazionale.