L'aumento entrerà in vigore a partire dal 1° ottobre. Dopo un anno, Scholz realizza la promessa fatta in campagna elettorale. Scettici gli industriali europei: "No a rialzi insostenibili"
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Il Parlamento tedesco ha approvato l'innalzamento del salario minimo a 12 euro all'ora, rispettando una promessa chiave fatta l'anno scorso dal cancelliere Olaf Scholz in campagna elettorale. L'aumento di quasi il 15% entrerà in vigore il 1° ottobre. Secondo il governo, circa 6,2 milioni di persone in Germania lavorano attualmente per meno di quella cifra. Il tema è stato più volte rilanciato anche in Italia. Nelle ultime ore il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha annunciato di voler aprire un tavolo con le parti sociali, affinché sia stabilito un tetto anche nel Belpaese.
Orlando: "Convocheremo le parti sociali nelle prossime settimane" - "Sui salari e sulla qualità del lavoro abbiamo sottoposto idee alle parti sociali e convocheremo nelle prossime settimane un confronto, che in via informale è già aperto, perché credo sia urgente aiutare chi si trova in condizioni di lavoro povero, chi percepisce un salario più basso e chi invece vede eroso il proprio potere d'acquisto dall'inflazione, quindi tutta la massa dei lavoratori italiani", ha sottolineato Orlando, spiegando che "questi sono i temi al centro dell'agenda dei prossimi mesi, anzi delle prossime settimane".
Giorgetti: "Il vero tema è il cuneo fiscale" - Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, non è invece d'accordo all'idea di istituire in Italia un salario minimo base poiché "non si può mettere in carico alle aziende un ulteriore costo". Per Giorgetti il vero tema è il cuneo fiscale: "Il tema del cuneo fiscale, sollecitato dal presidente di Confindustria che non è mai riuscito a passare, ora potrebbe tornare di attualità", ha affermato. Tornando sul salario minimo, ha chiosato: "Non deve essere un tabù ma bisogna vedere come si fa. La priorità è il recupero del potere di acquisto. Che i salari in Italia sono bassi è oggettivo".
Quando viene istituito il salario minimo - Berlino è arrivata relativamente tardi all'istituzione di un salario minimo nazionale. È stato introdotto nel 2015 grazie ai socialdemocratici di Scholz, che all'epoca erano partner minori del governo della cancelliera conservatrice Angela Merkel.
La revisione - Inizialmente il salario minimo era stato fissato a 8,50 euro all'ora. Una commissione che supervisiona tali aumenti salariali, composta da rappresentanti dei sindacati e dei datori di lavoro, ha poi approvato un aumento fino agli attuali 9,82 euro. Il 1° luglio il salario salirà a 10,45 euro, prima di raggiungere il minimo di 12 euro tre mesi dopo. La commissione continuerà a fare revisioni.
Chi ne usufruirà - Il ministro del Lavoro Hubertus Heil ha dichiarato al parlamento che l'aumento salariale del 1° ottobre potrebbe essere il più grande che 6 milioni di tedeschi abbiano mai visto. Si tratta per lo più di lavoratori della Germania orientale, un tempo comunista, che rimane meno prospera di quella occidentale a più di tre decenni dalla riunificazione.
Gli Industriali europei: "No ad aumenti insostenibili" - "Piuttosto che aumenti salariali insostenibili che creano una spirale dannosa dei prezzi salariali, la risposta per rafforzare il potere d'acquisto delle persone deve essere quella di attuare un'agenda di crescita proattiva che sostenga la competitività delle imprese europee". E' ciò che sostiene BusinessEurope che rappresenta 40 federazioni leader di imprese e datori di lavoro in 35 Paesi europei: "I governi devono affrontare la carenza di manodopera e competenze che minano la ripresa e perseguire politiche che aumentino la produttività e l'innovazione perché è questa la base per costruire una reale prosperita' e creare posti di lavoro".