Il calo degli occupati registrato a luglio dall'ISTAT è attribuibile quasi esclusivamente ai lavoratori indipendenti
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato che la nuova legge di Bilancio introdurrà uno sconto sui contributi versati agli autonomi non iscritti agli ordini. Il risparmio complessivo dovrebbe aggirarsi mediamente sui 1.000 euro l'anno.
A beneficiarne sarebbe una porzione consistente dei lavoratori autonomi – secondo il premier, lo sconto interesserà una platea “di 500mila persone” –, ovvero una delle categorie che ha sofferto particolarmente gli effetti della crisi economica.
Tanti sono stati i posti di lavoro andati perduti tra il 2007 e il 2015: Confesercenti stima che, in questo arco temporale, i lavoratori autonomi sono diminuiti di 552 mila unità (-10%). Un'emorragia che non accenna a fermarsi, purtroppo.
Quanto certificato recentemente dall'ISTAT – secondo i dati ancora provvisori, a luglio il numero degli occupati è calato rispetto al mese precedente (-63mila) – è attribuibile principalmente ai lavoratori autonomi. Quest'ultimi sono diminuiti tanto su base mensile (-68mila unità, -1,2%) quanto, anche se in modo meno consistente, su quella annuale (-18mila unità, -0,3%).
Se si guarda ai lavoratori dipendenti, la situazione prende una piega leggermente diversa: a luglio il numero dei lavoratori dipendenti è rimasto stabile rispetto al mese precedente (-5mila unità) mentre è risultato in crescita su base annuale (+244mila unità, +1,7%).
Discorso simile per i lavoratori dipendenti a termine che sono aumentati invece di 10mila unità sul mese (+0,4%) e di 41mila unità rispetto all'anno precedente (+1,7%).