I cali non hanno risparmiato neanche il terziario che attualmente occupa il 66,1% degli apprendisti
L'ultimo rapporto realizzato dall'ISFOL, con la collaborazione con l'INPS e per conto del ministero del Lavoro, certifica una riduzione del numero dei giovani lavoratori assunti in apprendistato, cercando di spiegarne anche i motivi.
Nel 2015 gli apprendisti erano 410.213, pari al 13,6% degli occupati nella fascia d'età compresa tra i 15 e i 29 anni. In calo, dunque, rispetto ai 446.227 apprendisti censiti l'anno precedente e che rappresentavano il 15,1% degli occupati 15-29enni.
L'ISFOL spiega che il calo registrato lo scorso anno potrebbe essere riconducibile all'introduzione dell'esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per tre anni, concesso nei casi di assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato, e che ha reso meno appetibile l'apprendistato.
L'introduzione delle agevolazioni fiscali non è l'unico motivo che ha spinto gli imprenditori italiani verso altre forme di assunzione, l'ISFOL osserva che gli obblighi di natura formativa previsti dall'apprendistato vengono percepiti dalle imprese come oneri aggiuntivi.
Il calo degli apprendisti è particolarmente significativo in alcuni comparti. Nel 2015 le imprese artigiane rappresentavano il 25,7%, in diminuzione rispetto agli anni passati: l'ISFOL osserva che nel 2008 erano il 37,8%. Un calo altrettanto consistente è stato registrato tra le imprese attive nel comparto delle costruzioni, passate dal 17,3% del 2008 all'8,3% dello scorso anno.
I cali non hanno risparmiato neanche il terziario che attualmente occupa il 66,1% degli apprendisti: nel 2015 lo stock medio degli apprendisti è diminuito tanto nelle attività finanziarie (-11,4%) quanto nel commercio (-11,2%).