In aumento anche le ore lavorate

Occupazione in crescita dal 2014

Ma gli incrementi occupazionali non hanno riguardato tutti i comparti: il numero delle persone con un impiego è aumentato principalmente nei servizi privati

24 Gen 2017 - 10:05

Il Centro studi di Confindustria sottolinea che, dall'inizio del 2014 fino al giugno del 2016, sono cresciute tanto il numero delle persone occupate quanto le ULA e il monte ore effettivamente lavorate. Performance in controtendenza rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni.

Tra il 2007-2009 e il 2011-2013 le imprese hanno ridotto tanto l'organico – migliaia sono stati i posti di lavoro persi durante la crisi economica – quanto tagliato le ore lavorate, riducendo gli straordinari, utilizzando il part-time o altre forme di riduzione temporanea dell'orario di lavoro e ricorrendo alla Cassa integrazione (ciò spiega perché il calo delle ULA e del monte ore lavorate è stato più intenso delle persone occupate).

Il CsC sottolinea che l'istituzione transitoria della decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato (gennaio 2015) e l'introduzione del contratto a tutele crescenti (marzo 2015) hanno generato un (notevole) aumento dell'occupazione a tempo indeterminato. Un incremento che ha trainato la crescita dell'occupazione totale, sostituendosi in larga misura a quella a termine e compensando gli ulteriori cali di quella indipendente (circa 500mila unità perse dalla fine del 2007, di cui 85mila dall'inizio del 2014).

Gli incrementi occupazionali non hanno riguardato tutti i comparti, però: gli occupati sono aumentati principalmente nei servizi privati (+626mila unità al terzo trimestre 2016 rispetto al quarto trimestre del 2013, +616mila rispetto alla fine del 2007) e meno nell'industria in senso stretto, dove i nuovi posti di lavoro (+42mila unità) non hanno consentito di recuperare quelli persi durante la crisi economica: ad oggi nell'industria in senso stretto si contano ancora 715mila occupati in meno.

In altri comparti – il CsC cita le costruzioni – l'emorragia occupazionale non si è arrestata. Il report del CsC non considera le statistiche relative agli ultimi mesi del 2016 (il dato più recente è relativo al giugno del 2016): nella nota trimestrale sulle tendenze dell'occupazione si legge che l'insieme dei dati provenienti da fonti diverse (ISTAT, ministero del Lavoro, INPS e INAIL) evidenzia che durante il terzo trimestre del 2016 il livello complessivo dell'occupazione è cresciuto ancora su base annua, stabilizzandosi a livello congiunturale.

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