Secondo una ricerca dell'Osservatorio InfoJobs, il 56% delle imprese italiane le ritiene indispensabili
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Oggigiorno le competenze digitali sono fondamentali. Al punto tale che un numero consistente di assunzioni programmate dalle imprese italiane per il 2015 è precluso a chi non ne è in possesso.
Stando ai dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, le competenze digitali sono essenziali per oltre 47 mila assunzioni programmate dalle imprese per questo anno. Difficile sorprendersi, però.
Molto spesso i datori di lavoro attribuiscono un'importanza notevole alle “abilità di base nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione” – le cosiddette competenze digitali, per l'appunto –, che possono rappresentare un fattore discriminante tra i candidati per un impiego. Secondo la ricerca Generazioni digitali al lavoro della Fondazione Sodalitas e di Randstad Italia, al 62% dei ragazzi, interpellati durante l'indagine, le competenze digitali sono state "esplicitamente richieste” nel corso di un colloquio per l'assunzione. Ma non potrebbe andare diversamente.
Secondo una ricerca dell'Osservatorio InfoJobs, il 57% delle imprese definisce "fondamentale” il possesso di competenze aggiornate in ambito digitale, indipendentemente dalle mansioni, dal grado di responsabilità o dal ruolo ricoperto.
Eppure il sistema formativo italiano non garantisce una preparazione all'altezza delle richieste dei datori di lavoro e delle imprese, almeno dal punto di vista degli under 35 italiani intervistati dalla Fondazione Sodalitas e da Randstad Italia. Infatti il 59% giudica "inadeguate" sia l'infrastruttura tecnologica a disposizione di scuole ed università – secondo l'Ocse, nelle scuole italiane c'è un pc ogni quattro studenti – che le competenze di professori ed insegnanti.
Ai giovani italiani non rimane che acquisire le necessarie competenze digitali dopo essere stati assunti o attraverso l'apprendimento da autodidatta. Secondo la maggioranza degli under 35, infatti, le competenze digitali si apprendono direttamente sul posto di lavoro (57,2%) o in autonomia (58,8%) più che tra i banchi di scuola (35,4%) o partecipando a corsi dedicati (39,3%).