Giù le assunzioni

Le difficoltà del mercato del lavoro

Al calo degli occupati registrato a luglio dall’Istat si aggiunge la diminuzione delle assunzioni rilevata dall’Inps per i primi sette mesi del 2016

20 Set 2016 - 12:09

Dopo qualche mese positivo il mercato del lavoro ha registrato una lieve battuta d’arresto. Il numero degli occupati è diminuito, come anche quello dei disoccupati, lasciando spazio ad un aumento degli inattivi. Una nuova doccia fredda arriva poi dall’Inps che, per i primi sette mesi del 2016, segnala un calo delle assunzioni.

Gli ultimi dati dell’Istat, relativi al mese di luglio, hanno evidenziato un calo dello 0,3% per gli occupati rispetto a giugno, diminuiti di 63 mila unità. Al contempo è diminuito il numero delle persone in cerca di lavoro mettendo a segno un -1,3% (-39mila). Un dato, quest’ultimo, che però non può essere interpretato unicamente come una buona notizia perché - come anticipato – è aumentato il numero degli italiani che un lavoro nemmeno lo cercano (appunto gli inattivi, ovvero quegli individui che non partecipano attivamente al mercato del lavoro): +0,4% per una crescita di 53mila unità.

A tutto ciò si aggiunge il calo delle assunzioni nel settore privato rilevato dall’Inps nel periodo gennaio-luglio sullo stesso arco di tempo dello scorso anno. In particolare, l’Istituto di previdenza sociale indica un -10% a 3,428 milioni, con una diminuzione di 382mila assunzioni rispetto ai primi sette mesi del 2015 (un dato che prende in considerazione anche le assunzioni stagionali, 9% a fronte di un +15,4% per quelli di apprendistato). Un calo tendenziale che, tenendo conto solamente i contratti a tempo indeterminato, si amplia al -33,7%.

Al contrario, per le assunzioni a tempo determinato, si rileva un +0,9% a 2,143 milioni di unità. Sostanzialmente stabile, quindi, con le rilevazioni dello scorso anno.

Tenendo conto del -8,6% che ha interessato le cessazioni (-9,1% per i contratti a tempo indeterminato e -6,9% per quelli a termine), nel periodo considerato il saldo assunzioni cessazioni rimane comunque positivo per 805mila unità, riportando però un calo rispetto al +938mila del periodo gennaio-luglio del 2015.

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