Gli ultimi dati Istat evidenziano un nuovo rallentamento delle vendite al dettaglio rispetto al 2015, una tendenza in linea con le stime della Confcommercio
Il resoconto dell’Istat riguardo l’andamento delle vendite al dettaglio nel 2016 lascia poco spazio all'immaginazione. Se infatti il valore delle vendite risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2015, i volumi venduti hanno registrato una lieve contrazione. Tuttavia, gli italiani sembrano pronti ad incrementare i propri consumi.
A fine 2016, rileva l’Istat, le vendite al dettaglio sono aumentate di un leggero 0,1% in valore, mentre i volumi di vendita sono diminuiti dello 0,3%. La sostanziale stabilità del valore delle vendite è legata alla variazione nulla registrata da quello delle vendite di beni non alimentari e dal lieve +0,1% registrato dagli alimentari. Per quanto riguarda invece i volumi, la contrazione che ha interessato il 2016 è legata in larga parte al -0,6% riportato dai beni non alimentari, mentre quelli alimentari hanno registrato un -0,1%. Nel 2015 le vendite al dettaglio erano aumentate sia in termini di valore (+0,7%) che in volumi (+0,3%).
Il rallentamento dei consumi del 2016 rispetto al 2015 è osservabile anche dalle rilevazioni dell’ICC (l’Indicatore dei Consumi della Confcommercio): mentre nel 2015 i consumi totali italiani erano aumentati dell’1,1% rispetto al 2014, sintesi di un +1,5% registrato per i servizi e del +0,9% dei i beni, nel 2016 l’Indicatore totale ha evidenziato un +0,5%, risultato del +1% registrato dai consumi di sevizi e dal +0,2% riportato invece dai beni.
Tuttavia, secondo il Global Consumer Confidence Survey di Nielsen, la fiducia dei consumatori italiani appare in miglioramento rispetto alla fine del 2015. Secondo l’indice, infatti, il 19% degli italiani ritiene che sia il momento giusto per fare acquisti, un dato in crescita dell’1% rispetto al quarto trimestre dell’anno prima. In crescita dell’1% anche gli italiani che credono che nel 2017 si uscirà dalla crisi. In crescita, invece di due punti la quota di persone convinte che la propria situazione finanziaria migliorerà nell’arco dei prossimi dodici mesi.
Non mancano però le opinioni negative: secondo l’85% (+5% rispetto al 2015) degli intervistati l’Italia è ancora in recessione, mentre scende del 7%, all’11%, la quota di quanti credono nella ripresa del mercato del lavoro.
Dai dati Nielsen si evince quindi un leggero miglioramento del clima personale, mentre gli italiani sembrano ancora poco fiduciosi sulle sorti economiche del Paese. Anche l’Istat nel suo resoconto sul clima di fiducia dei consumatori ha sottolineato per dicembre un miglioramento del clima personale (che, come spiega lo stesso Istituto, è la sintesi di componenti quali giudizi e attese sulla situazione economica della famiglia; opportunità attuale e possibilità future del risparmio; opportunità all’acquisto di beni durevoli; bilancio finanziario della famiglia) passato da 101,3 punti a 102,7.