MERCATI

Lo spread Btp-Bund scende sotto i 200 punti ma poi risale | Visco: "L'Italia meriterebbe meno di 150"

Sui mercati restano i dubbi sull'annunciato intervento della Bce sui titoli di Stato. Bankitalia: "Le attuali tensioni non sono giustificate dal quadro macroeconomico". E sulle tasse: "Non si può abbassarle, serve una riforma"

16 Giu 2022 - 18:36
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Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni prima scende sotto la quota psicologica dei 200 punti base e poi risale fino ad attestarsi a quota 204. Tra le cause del calo, la crescita di 20 punti base dei titoli di Stato tedeschi e l'allentamento su quelli italiani. Ma poi, complice la stretta monetaria aggressiva in atto a livello globale e con le Borse in forte rosso per i timori di recessione, il differenziale recupera. 

Spread a livelli contenuti, ma restano le preoccupazioni - Lo spread resta a livelli contenuti rispetto ai picchi degli ultimi giorni, ma non sembrano svanite le preoccupazioni in merito. Gli investitori stanno valutando l’accelerazione dei preparativi di un nuovo dispositivo anti-spread annunciato dall'Eurotower, ma sullo strumento restano alcuni dubbi. D'altra parte, dopo il pesante intervento della Fed che ha alzato i tassi di tre quarti di punto, anche Svizzera e Regno Unito si sono uniti alla corsa al ritocco al rialzo del costo del denaro per combattere l'inflazione.

Quanto al mandato ai tecnici della Bce di mettere a punto uno strumento anti-spread, restano alcune ombre. "Le soluzioni proposte dal consiglio straordinari lasciano molte incertezze, visto che mancano i dettagli dei piani - dice infatti Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia -. La sola flessibilità dei reinvestimenti nel programma Pepp non è a nostro avviso sufficiente a difendere i Paesi più indebitati nel medio termine. La soluzione che dovranno adottare i comitati di esperti della Bce dovrà essere molto robusta per eliminare del tutto gli appeal speculativi dei bond dei Paesi con debiti più alti e per evitare ulteriori rischi alla stabilità finanziaria dell'eurozona". 

Le parole di Lindner - "Non c'è necessità di preoccuparsi", aveva affermato il ministro dell'Economia tedesco Christian Lindner in relazione alla risalita dei bond tedeschi e all'allentamento di quelli italiani. "Se si guarda con una prospettiva di lungo termine, tassi e spread di oggi sono più bassi di alcuni anni fa. Non c'è necessità d'innervosirsi", ha ribadito.

La reazione di Visco - Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha sostenuto che i fondamentali economici dell'Italia non "giustificano" uno spread sopra i 200 punti ma inferiore a 150. "Il marcato aumento degli spread sui titoli di Stato registrato in Italia e in Grecia, ma anche in misura più contenuta negli altri Paesi dell'area dell'euro, è un segnale che desta preoccupazioni. Si tratta di tensioni che non sembrano essere spiegate dall'andamento del quadro macroeconomico", ha affermato durante l'intervento nell'ambito di "Analysis: Forum Istituzionale".

La riunione della Bce - Visco ha poi tranquillizzato sulla riunione di emergenza della Bce: "Non c'è panico". È da mesi "che l'inflazione è in rialzo a livello globale, ed è il risultato primo dei prezzi dell'energia sui mercati internazionali con caratteristiche diverse per aree geografiche", ha evidenziato. "C'è anche il problema del gas, fondamentale per le economie degli Usa e dell'Europea", ha aggiunto.

Questione tasse - "Non si possono abbassare le tasse. Si può fare una riforma organica perché dobbiamo fare molte cose", è il monito di Visco. Serve "un controllo massimo sull'evasione e un'attenta distribuzione delle risorse, ma non è sulle tasse che dobbiamo discutere la prossima campagna elettorale", ha concluso.

"Italia solida" - Interviene anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, secondo cui l'Italia è un Paese "solido" che "non ha elementi di fragilità in questo momento", nonostante il ritorno della minaccia degli spread. È anzi l'Europa che deve evitare errori come durante la crisi degli anni Dieci, "perché quelle ricette non hanno funzionato. Non sono servite ai Paesi più fragili, ma non sono servite neanche ai Paesi più solidi", ha detto.

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