Il colosso francese di Bernard Arnault rinuncia a realizzare l’acquisizione della società: a rischio un’operazione da 16 miliardi di dollari. Tiffany intenta causa
Salta tutto? Il consiglio di amministrazione di Lvmh ha preso atto che “nell’attuale situazione il gruppo sarebbe impossibilitato a realizzare l’acquisizione della società Tiffany”, come riportato in una nota del gruppo del lusso di Bernard Arnault. E Tiffany avvia una causa contro Lvmh per mancata acquisizione.
I MOTIVI
Nella nota si precisa come il board sia venuto a conoscenza di “una lettera del ministro degli Esteri che in reazione alla minaccia di tasse sui prodotti francesi avanzata dagli Stati Uniti, chiede al gruppo Lvmh di differire l'acquisizione di Tiffany oltre il 6 gennaio 2021”. Inoltre, “il consiglio ha preso anche atto della domanda di Tiffany di rinviare la scadenza della realizzazione dell’accordo del 24 novembre al 21 dicembre 2020”.
LA SFIDA LEGALE
L’operazione di acquisto è stimata oltre 16 miliardi di dollari (13,8 miliardi di euro). La decisione di interrompere la vendita ha scatenato la reazione di Tiffany & Co che ha intentato causa contro Lvmh Moet Hennessy-Louis Vuitton. I documenti sono stati depositati presso il tribunale del Delaware: “La richiesta, tra le varie cose, è che Lvhm sia obbligata a rispettare l’obbligo contrattuale, previsto dall’accordo di fusione, di completare la transazione nei termini concordati”.
“UNICA SCELTA”
Il presidente di Tiffany, Roger Farah, si è detto “dispiaciuto di dover procedere in questo modo, ma Lvmh non ci ha lasciato altro scelta che avviare la causa per tutelare l’azienda e gli investitori”. Sulla redditività, dopo un solo trimestre in perdita, Farah prevede che l’utile del quarto trimestre 2020 superi quello dello stesso periodo del 2019”.