Il sindacalista, che è stato eletto con 168 voti a favore dal Consiglio generale, subentra ad Annamaria Furlan
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In questi mesi di pandemia "abbiamo toccato il picco di oltre 9 milioni di persone in cassa integrazione e corriamo il rischio di perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro nel 2021", "è tempo di un nuovo patto sociale". Lo afferma il neo segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, nella relazione al Consiglio generale, al termine della sua elezione con 168 voti favorevoli su 173. Sbarra subentra, dopo sette anni di leadership, ad Annamaria Furlan.
Nell'ultimo anno sono stati persi quasi 500mila posti di lavoro. E' per questo, secondo il leader, che è necessario un nuovo patto che "consenta all'Italia di approdare, finalmente, a un modello di sviluppo che coniughi solidarietà e competitività, partecipazione e produttività".
"L'agenda di questo Accordo deve essere scritta insieme, aprendo nuovi spazi di elaborazione e di protagonismo sociale - osserva - Coinvolgendo in pieno chi, come il sindacato, vive la prossimità e conosce i problemi dei territori, delle comunità, dei lavoratori e delle famiglie".
Il profilo di Luigi Sbarra Una vita nel sindacato, dalla lotte dei braccianti calabresi contro il caporalato e l'illegalità, alle nuove riforme del lavoro e delle relazioni industriali. Sbarra comincia a lavorare presto, mentre studia alle superiori, aiutando il padre nella piccola attività di commercio ambulante che sostiene la famiglia. Dopo la maturità tecnica di geometra incontra il sindacato, come operatore territoriale della Fisba, la federazione della Cisl che associava e organizzava i braccianti agricoli, florovivaisti e gli operai idraulico forestali.
Nel 1985 viene eletto segretario generale della Fisba di Locri. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl dello stesso Comprensorio per poi diventare segretario generale della provincia di Reggio Calabria, dove rimane fino al 2000, quando viene chiamato alla guida della Cisl calabrese. Tra le battaglie più significative di quegli anni, le mobilitazioni dei lavoratori per il Patto territoriale della Locride e per il Contratto d'area di Gioia Tauro. Nel 2009 è chiamato a Roma per far parte della segreteria confederale nazionale. Assume responsabilità, tra l'altro, su politiche del settore industria, terziario, trasporti, contrattazione, rappresentanza. Lavora tra l'altro alla nascita di Ocsel (Osservatorio nazionale contrattazione di secondo livello ).
Dal 2015 guida la Fai-Cisl nazionale, la federazione che segue le politiche agricole, ambientali, dell'industria alimentare e della pesca. Qui riprende, aggiornandole, le battaglie di un tempo contro lo sfruttamento e l'intermediazione illecita in agricoltura. Fino all'approvazione della storica legge 199 del 2016 contro il caporalato. Il 28 marzo 2018 su indicazione di Annamaria Furlan è eletto dal Consiglio generale segretario generale aggiunto della Cisl. Riprende le deleghe "pesanti" del mercato del lavoro, della contrattazione, dell'industria e della rappresentanza, opponendosi al salario minimo legale e costruendo rapporti industriali e istituzionali per estendere e innovare la contrattazione e per dare risposte anche ai vari segmenti emergenti del lavoro digitale e allo smart-working. Con l'inizio della pandemia da Covid, lavora, insieme a Cgil, Uil e Confindustria alla elaborazione dei protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.