Le novità in Manovra
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Il numero, calcola la Ragioneria generale dello Stato, è destinato a crescere nel decennio
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L'impatto della novità prevista in Manovra sulle pensioni anticipate riguarderà, almeno all'inizio, un centinaio di persone. Lo si legge nella relazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato che accompagna il testo. La misura consente di anticipare l'età pensionabile a 64 anni (ecco come) cumulando gli importi del fondo complementare, ma solo se si hanno già 20 anni di contributi e se si è pienamente nel contributivo.
"Tenuto conto della specificità dei soggetti in esame - si legge nella relazione - viene valutata in termini contenuti la numerosità di soggetti interessati, dell'ordine di un centinaio circa all'inizio del periodo per crescere gradualmente a circa 600 annui alla fine del decennio considerato, per un anticipo medio di circa un anno".
"Per effetto della disposizione in esame - si legge nella relazione - si potrà verificare un anticipo del pensionamento per la maturazione anticipata dell'importo soglia per accedere al pensionamento di vecchiaia, a seguito dell'aggiunta alla pensione pubblica maturata della rendita derivante dalla previdenza complementare".
"Tenuto conto della specificità dei soggetti in esame, della concomitanza per i soggetti a basso reddito della maturazione al diritto dei trattamenti pensionistici di natura assistenziale e delle relative integrazioni, del contenuto importo del valore soglia viene valutata in termini contenuti la numerosità di soggetti interessati, dell'ordine di un centinaio circa all'inizio del periodo per crescere gradualmente a circa 600 annui alla fine del decennio considerato, per un anticipo medio di circa un anno. Tenuto conto che per l'attuazione della disposizione sarà necessario un decreto attuativo, si valuta che dalla disposizione non derivino oneri per l'anno 2025".
Sono 18mila le imprese potenzialmente beneficiarie dell'Ires premiale, la riduzione di 4 punti percentuali dell'imposta prevista per il 2025. È quanto emerge dalla relazione che accompagna la legge di bilancio approdata in Senato. Si evidenzia, infatti che "rispettano tutte le condizioni (sugli utili, sugli investimenti e sull'occupazione), circa 18 mila imprese che hanno complessivamente accantonato utili in pari a 8 miliardi a fronte di utili civilistici complessivi pari a 11 miliardi". Inoltre si stima che queste imprese "effettuino investimenti nel biennio 2025-2026 in misura pari a 11 miliardi di euro, su un totale degli investimenti Transizione 4.0 di 27 miliardi di euro (42%), e 109mila nuove assunzioni.
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