Dopo il Consiglio dei ministri

Manovra, Salvini: rispetterà tutte le regole, meno tasse a italiani

Il leader leghista chiarisce però che il governo vuole comunque modificare le regole europee: "Ne ho parlato con il ministro Tria". Di Maio: "Obiettivo conti in ordine ma non solo"

04 Set 2018 - 12:44
 © lapresse

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La prossima manovra "sarà rispettosa di tutte le regole" e "farà pagare meno tasse agli italiani". Lo ha affermato il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dopo aver presieduto a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri alla quale non hanno preso parte il premier Giuseppe Conte e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

In serata, parlando con gli amministratori locali della Tuscia a Viterbo, Salvini ha però chiarito che il governo vuole comunque modificare le regole europee. "La revisione del Patto di stabilita? E' una delle cose di cui ho parlato con il ministro Tria", ha spiegato. La Lega farà un primo punto martedì, con una riunione dedicata proprio alle priorità da inserire nel ddl di metà ottobre, partendo probabilmente dalla flat tax per gli autonomi e dalla pace fiscale.

Tra martedì e mercoledì, poi, a incontrarsi saranno anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i due vicepremier e Giovanni Tria. Mentre da parte sua il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, non ha voluto sbilanciarsi sul tema dello sforamento o meno del fatidico parametro del 3% nel rapporto deficit-Pil, invitando invece a pazientare ancora "un paio di giorni", per capire quale sarà la linea politica dell'esecutivo.

Tria invece è già al lavoro con i suoi più stretti collaboratori per definire il nuovo quadro macroeconomico per il 2018 e il 2019. Il primo passo in vista della messa a punto della manovra è infatti la Nota di aggiornamento al Def attesa per la settimana tra il 24 e il 29 settembre. Il Mef non ha intenzione di anticiparla, come chiede a gran voce Forza Italia, ma preferisce aspettare gli ultimi dati sui conti economici dell'Istat, in arrivo il 21 settembre, per fare i calcoli definitivi sui quali dovranno misurarsi le priorità dei partiti: reddito di cittadinanza, flat tax e revisione della legge Fornero.

Sul calo della pressione fiscale, lo stesso Salvini ha ridimensionato le aspettative della prima ora, specificando che "ci sarà un primo passo e tanti italiani, tanti artigiani e tanti professionisti pagheranno meno tasse". L'idea è infatti quella di estendere il regime forfetario per le partite Iva, come previsto dalla proposta di legge depositata dalla Lega alla Camera. Nel testo il tetto di ricavi per aderire al forfait al 15% è di 100.000 euro ma, se la misura fosse assorbita in manovra, non è detto che la cifra rimanga tale.

Sulla legge Fornero, invece, si potrà forse intervenire mettendo mano all'Ape sociale, tenendo in vita l'Ape volontaria, ma utilizzando piuttosto i fondi di solidarietà, ha spiegato il consulente della Lega, Alberto Brambilla, che è tornato a criticare il Movimento 5 Stelle e Di Maio per l'impostazione sul taglio delle pensioni d'oro. Lo "schemino" diffuso su Facebook dal vicepremier per spiegare agli italiani le intenzioni dei 5S "è assolutamente non attuabile" e differisce dalla proposta di legge a doppia firma depositata in Parlamento, afferma il professore che invita il ministro del Lavoro ad "andare su altri temi".

Di Maio: "Obiettivo conti in ordine ma non solo" - Sul tema è intervenuto anche l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, sottolineando che "il nostro obiettivo è sì tenere i conti in ordine", ma anche pensare ai cittadini. Il leader M5s ha chiarito che in passato "si pensava solo alle agenzie di rating e alle banche d'affari", e così "ci hanno chiesto di precarizzare il lavoro, di togliere il diritto alla pensione, di tagliare la sanità". Ora, invece, "se si dovrà scegliere tra ospedali e vincoli europei, tra lavoro e agenzie di rating, sceglieremo i cittadini".

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