Nel provvedimento, tra i tanti temi, anche la rateizzazione delle bollette per diluire i rincari e il taglio delle tasse
Torna il bonus tv, accompagnato dal decoder consegnato a casa agli anziani con redditi bassi che non possono cambiare il televisore. Il governo ha infatti depositato al Senato il suo maxi-emendamento alla Manovra, un pacchetto omnibus che comprende anche la rateizzazione delle bollette in 10 tranche per diluire gli aumenti di luce e gas e l'intesa sul taglio delle tasse.
Il provvedimento abbraccia però anche molti altri argomenti, dai fondi per la scuola a quelli per gli incendi, per arrivare al nuovo intervento salva-Comuni, che nasconde però il rischio di un aumento delle tasse locali per ripianare i conti delle grandi città.
Un pacchetto così ampio che, per attendere il suo arrivo, i lavori sulla Manovra a palazzo Madama di fatto non sono mai iniziati: la trattativa tra maggioranza e governo sulle modifiche alla legge di Bilancio si è infatti svolta finora tra riunioni più o meno formali, in attesa dell'emendamento del governo. I gruppi si sarebbero impegnati a presentare meno richieste di correzione possibile, visto che il pacchetto è frutto delle lunghe negoziazioni di queste settimane. Ma inizia a serpeggiare malumore tra i senatori perché all'ultimo sono spuntate non solo le delocalizzazioni, che dovrebbero entrare come ulteriore proposta del governo, ma anche la stabilizzazione dei magistrati onorari, su cui l'Italia rischia una procedura di infrazione europea.
Questi ultimi emendamenti non sono ancora stati depositati, così come mancano ancora all'appello diverse questioni spinose a partire dal Superbonus: i partiti restano in pressing soprattutto per eliminare il tetto Isee sulle villette che però ha costi alti negli anni a venire. L'intesa sul 110% porta con sé anche gli altri bonus, da quello per i mobili al bonus facciate, che ancora aspettano risposta.
Le votazioni non dovrebbero iniziare prima di domenica pomeriggio, con l'intenzione dichiarata di aprire una seduta fiume fino al mandato al relatore. La Manovra votata tutta in una notte sarebbe un inedito ma per chiudere almeno al Senato prima di Natale si impone oramai di stringere al massimo i tempi.
Intanto il governo presenta il dettaglio degli 8 miliardi per il taglio delle tasse: il prelievo sulle persone fisiche sarà a 4 aliquote (23%, 25%, 35%, 43%), e vengono riscritte anche le detrazioni, con una clausola salva-bonus Irpef per i redditi bassi. C'è la cancellazione dell'Irap per 835mila autonomi (che vale circa 1,2 miliardi a regime). E arriva, compreso nel pacchetto Irpef, anche lo sconto dello 0,8% dei contributi per i redditi fino a 35mila euro.
Per le famiglie ci sarà un ulteriore sollievo, temporaneo, sulle bollette, che potranno essere spalmate in 10 rate grazie a un miliardo che l'Arera potrà riversare alle imprese come anticipi. Il governo come promesso si fa carico poi della riscrittura del Patent box, portando l'incentivo sui brevetti dal 90% al 110% (esclusi i marchi) ed eliminando il cumulo con il credito d'imposta per ricerca e sviluppo. Stanziati anche nuovi fondi per la scuola, con 100 milioni che serviranno alla proroga di 7.800 contratti a termine per il personale Ata assunto durante il Covid, e altri 60 milioni per la valorizzazione degli insegnanti. Arriva la proroga fino a marzo anche per i militari del programma Strade sicure e 50 milioni in più alla struttura del commissario per "i servizi logistici".
Le città metropolitane in pre-dissesto (tra cui Napoli, Palermo, Torino e Reggio Calabria) riceveranno un contributo da 2,7 miliardi per salvare i bilanci ma in cambio dovranno siglare un patto per il ripiano del disavanzo basato su spending review, migliore riscossione e, se necessario sull'aumento delle addizionali Irpef o delle tasse di imbarco portuali e aeroportuali. Arriva anche la società ad hoc per il giubileo del 2025 e la definizione dei poteri per il commissario (già individuato nel sindaco di Roma Roberto Gualtieri).