L'a.d. del gruppo, Pier Silvio Berlusconi, ha affermato che "senza la vicenda Vivendi il 2016 sarebbe stato chiuso in pareggio"
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Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset ha esaminato il bilancio del gruppo al 31 dicembre 2016. Mediaset ha chiuso il 2016 con ricavi netti in crescita a 3.667 milioni di euro e un risultato netto di -294,5 milioni, con un effetto negativo delle violazioni contrattuali di Vivendi di 341,3 milioni. Si prevede un ritorno all'utile nel 2017. "Senza la vicenda Vivendi avremmo chiuso il 2016 in pareggio" ha detto l'a.d. Pier Silvio Berlusconi.
"Riguardo lo stallo Mediaset-Vivendi - ha continuato Berlusconi - oggi è stata accertata una violazione. Sta a loro risolvere la situazione. Noi chiediamo che venga fatta giustizia. C'era un accordo negoziato per mesi, hanno visto tutti i numeri, era tutto assolutamente perfetto e in regola. Dire comportamento inaccettabile è poco - ha proseguito -. Dire che l'accordo non è stato rispettato per le perdite di Premium è ridicolo. Per noi la prima soluzione sarebbe il rispetto dell'accordo su Premium e il risarcimento dei danni".
L'azienda ha valutato gli oneri straordinari imputabili alle infrazioni del gruppo francese in 341,3 milioni di euro. Somma che deriva da oneri straordinari una tantum - derivanti dagli impegni assunti in seguito alla firma del contratto con Vivendi e dalle necessarie svalutazioni successive – pari a 269,3 milioni di euro a livello di Ebit. A questa voce si aggiungono le passività legate all’imprevista permanenza delle attività pay nel perimetro aziendale anche per il quarto trimestre 2016. Attività che – anche a causa dello stallo operativo subito da aprile ad ottobre 2016 – ha generato una perdita supplementare pari a 72 milioni di euro.
In questo contesto, nel 2016 i ricavi netti ammontano a 3.667 milioni di euro in aumento rispetto ai 3.524,8 milioni di euro del 2015 (+142,2 milioni di euro). In particolare, i ricavi in Italia sono cresciuti a 2.675,9 milioni di euro rispetto ai 2.554,2 milioni di euro dell’anno precedente (+4,8%). Positiva, sia in Italia che in Spagna la raccolta pubblicitaria: nel nostro Paese i ricavi pubblicitari televisivi lordi sono cresciuti a 2.058,3 milioni di euro rispetto ai 2.002,8 milioni di euro del 2015 (+2,8%), mentre i ricavi pubblicitari del nuovo comparto radiofonico si sono attestati a 28,6 milioni di euro (nei tre mesi di attività 2015 erano pari a 2,2 milioni di euro) e i ricavi da abbonamento delle attività Pay sono cresciuti del 10,9% a 619,8 milioni di euro, rispetto ai 558,8 milioni di euro del 2015.
L'indebitamento finanziario netto del gruppo Mediaset è salito a fine 2016 a 1.162 milioni rispetto agli 859 del 31 dicembre dell'anno precedente. "La variazione è stata determinata dagli impatti finanziari pari a 75,3 milioni per il completamento dell'acquisizione del Gruppo RadioMediaset (ex Gruppo Finelco), dall'investimento pari a 107 milioni relativo all'incremento della quota di controllo in Mediaset Espana ed EI Towers realizzato attraverso il riacquisto di azioni proprie e dagli esborsi per 55,2 milioni - si legge nel comunicato del Gruppo - connessi all'attività M&A del gruppo EI Towers". Sull'indebitamento "si aggiungono le uscite per complessivi 106,1 milioni connesse alla distribuzione di dividendi da parte di Mediaset e Mediaset Espana", conclude Mediaset.
Ottimismo per l'immediato futuro - "L'andamento dei ricavi pubblicitari totali nel primo trimestre dell'esercizio in corso si mantiene positivo" sia in Italia sia in Spagna e "dovrebbe proseguire anche nella restante parte dell'esercizio, pur in un contesto economico che anche nel 2017 sarà probabilmente caratterizzato da una stima di crescita ancora moderata". Mediaset poi conferma i target del piano al 2020. Il Cda infatti ha riesaminato gli obiettivi del Piano presentato il 18 gennaio che prevedono una crescita al 2020 della quota di mercato nazionale pubblicitario Mediaset dal 37,4% al 39% e un miglioramento dell`Ebit delle attività media in Italia pari a 468 milioni di euro. "Il conseguimento dei target economico-finanziari è stato oggi confermato sia nei tempi sia nelle dimensioni. Ed è già possibile prevedere un ritorno all`utile con l`esercizio 2017", afferma la società in una nota.