I ricavi netti salgono a 3.524,8 milioni di euro, rispetto ai 3.414,4 milioni del 2014. Quelli da pubblicità +1%. Debito a 859 mln, miglior Pfn degli ultimi 8 anni
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Mediaset ha chiuso il 2015 con i ricavi sono in crescita a 3,524 miliardi (3,414 mld nel 2014). Proposto un dividendo di 0,02 euro per azione, invariato rispetto allo scorso anno. In Italia nel 2015 i ricavi pubblicitari televisivi lordi Mediaset hanno registrato una crescita in controtendenza: 2,002 miliardi, in aumento dell'1% sul 2014.
L'utile netto è di 4 milioni di euro, rispetto ai 23,7 milioni dell'anno precedente. Sul risultato - spiega una nota della società - hanno inciso oneri pari a 24,9 milioni connessi alla rideterminazione in Italia dell'aliquota fiscale Ires a partire dal 2017 introdotta dalla Legge di Stabilità. Al netto di tale componente l'utile sarebbe stato pari a 28,9 milioni.
La quota di mercato Mediaset è stata pari al 33,5%, in crescita rispetto al 2014 (33%) e in linea con il 2010, ultimo anno di mercato pubblicitario in espansione. Nei primi due mesi del 2016 l'andamento della raccolta pubblicitaria in Italia delle concessionarie del gruppo ha fatto registrare "un aumento in linea con i tassi di crescita degli ultimi trimestri in un contesto caratterizzato da una domanda che rimane stabile rispetto all`ultima parte del 2015".
L`indebitamento finanziario netto vede un`ulteriore leggera riduzione dagli 861,3 milioni del 2014 a 859,4 milioni: si tratta, spiega Mediaset, della migliore posizione finanziaria raggiunta negli ultimi otto anni.
Mediaset Premium invece ha chiuso l'esercizio 2015 con ricavi in crescita a 558,8 milioni rispetto ai 538,4 milioni del 2014 "in controtendenza con l'andamento in contrazione del mercato pay". Lo si legge nella nota del gruppo sui risultati dell'anno. "In particolare - aggiunge Mediaset - i nuovi diritti esclusivi hanno generato nel secondo semestre 2015 una crescita del fatturato dell'11% speculare all'analogo calo percentuale dei ricavi della concorrenza pay: si segnala inoltre il forte incremento di abbonati Premium (arrivati a 2.010.000), la sensibile crescita dell'Arpu (la redditivita' per abbonato, ndr.) e l'altrettanto sensibile diminuzione del tasso di disdetta".