La Banca d'Italia aveva chiesto la vendita della quota eccedente al 9,99%. La difesa: "Motivazioni errate e lesive del diritto". La vendita delle quote di Banca Mediolanum in capo a Fininvest resta sospesa fino al verdetto definitivo.
Marina Berlusconi, presidente di Fininvest © ufficio-stampa
Con la sentenza non definitiva pubblicata oggi 11 maggio 2022, il Tribunale di primo grado dell’Unione europea ha respinto il ricorso proposto da Fininvest e dal dott. Berlusconi avverso il provvedimento del 25 ottobre 2016, con cui la BCE, su proposta della Banca d’Italia, si oppose al mantenimento da parte di Fininvest della partecipazione in Banca Mediolanum eccedente il 9,99%, in ragione della condanna riportata dal dott. Berlusconi nel 2013.
Fininvest non condivide le motivazioni del Tribunale europeo, ritenendole gravemente erronee in fatto e in diritto, e per questo motivo ha già dato mandato ai propri legali di impugnare la sentenza del Tribunale dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Fino alla pronuncia definitiva della Corte di giustizia dell’Unione europea, resta sospeso, come da ordinanza del TAR del Lazio del 17 aprile 2018, il provvedimento con cui la Banca d’Italia, a seguito del provvedimento di diniego della BCE, aveva ordinato l’alienazione della partecipazione eccedente il 9,99% di Banca Mediolanum.