La campagna social di "salvataggio solidale" a favore della storica azienda veronese ha funzionato e già si pensa al prossimo "piano-colombe di Pasqua"
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Il miracolo di Natale per Melegatti è arrivato in anticipo. La storica azienda veronese in crisi finanziaria, grazie alle campagne social e alla mobilitazione nei supermercati, non solo ha riacceso i forni dopo l'investimento di un fondo maltese, ma ha venduto oltre 1,5 milioni di pandori e si prepara al "piano-colombe di Pasqua", come riporta Il Corriere del Veneto. Entro marzo, poi, va in tribunale con un accordo di ristrutturazione del debito.
La soddisfazione dei nuovi vertici "La risposta dei clienti è stata ottima e l'obiettivo è stato centrato: è stato dimostrato che questo è un prodotto fantastico, dal marchio fortissimo", commenta a Il Corriere del Veneto il nuovo direttore generale di Melegatti Luca Quagini forte dei numeri raggiunti.
Grazie all'assalto al pandoro, soprattutto in Veneto, la produzione di Melegatti si prolunga di un giorno, fino all'11 dicembre, il confezionamento fino al 12 e le consegne fino al 13, rispetto al limite del 10 dicembre che era stato annunciato un mese fa alla riaccensione dei forni.
"Non abbiamo aggiunto altri giorni perché vogliamo mantenere un principio di prudenza - precisa il dg al quotidiano - senza rischiare di avere qualche giacenza. Insomma, va bene arrivare "giusti" all'obiettivo, senza sforare. Tenete presente che ci sono giorni di festa, i trasporti potrebbero fermarsi. Meglio non arrivare a temere di avere qualche pezzo non venduto". Già, perché i riflettori puntati addosso sono tanti. E non sono rimasti indifferenti al boom di acquisti che si è verificato in queste settimane, soprattutto alla mobilitazione del web. "Il prossimo obiettivo? Ottenere l'autorizzazione per procedere con il piano di produzione per Pasqua. Una risposta che ci arriverà sicuramente prima della fine del 2017", conclude Quagini.
Le tappe della crisi e la rinascita Le ultime settimane per la storica azienda sono state dure. Come riporta Il Corriere del Veneto, dopo la chiusura shock di ottobre, per investimenti non produttivi e fornitori e lavoratori che non venivano pagati, si è ripartiti il 9 novembre con l'avvio della procedura di concordato con riserva presso il tribunale di Verona. Poi l'arrivo del pool di investitori, guidati da Quagini, con un investimento da 6 milioni di euro per la campagna di Natale. E altri 10 milioni di euro pronti per la campagna di Pasqua.
Il 20 novembre è stato sfornato il primo pandoro nello storico stabilimento di San Giovanni Lupatoto. E, in poche settimane, il raggiungimento del traguardo degli oltre 1,5 milioni di pandori venduti grazie alla mobilitazione sui social e nei supermercati.
Ma la strada per salvare l'azienda è ancora in salita: entro marzo dovrà essere presentato in tribunale un accordo di ristrutturazione del debito. Lo stesso verrà pubblicato sul registro delle imprese e dovrà essere approvato dal Tribunale di Verona. Solo allora, e sarà già aprile, si potrà dire che Melegatti è salva.