Ma in generale le intenzioni di assunzione restano stabili per il secondo trimestre consecutivo, evidenzia un'indagine Manpower
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Disoccupazione in calo (restando tuttavia oltre l'11%) e aumentano gli occupati. Gli ultimi dati Istat sul mercato del lavoro hanno restituito un quadro in lieve miglioramento. Ma quali sono le previsioni di assunzioni delle aziende italiane? È un aspetto importante, come abbiamo sottolineato già in altre occasioni, per comprendere meglio le dinamiche occupazionali. E anche dal lato della domanda, nel primo trimestre dell'anno l'Istat ha osservato dei miglioramenti.
Tuttavia nel periodo luglio-settembre 2017 – ManpowerGroup ha condotto un'indagine che coinvolge mille datori di lavoro – le aziende mantengono aspettative di nuove assunzioni piuttosto stabili: il 5% prevede di incrementare l'organico, stessa quota coloro che invece si attendono un calo, mentre per l'85% non vi sarà alcuna variazione. Le intenzioni di assunzione, rileva Manpower, sono perciò stabili rispetto al trimestre precedente, ma peggiorano di due punti percentuali sullo scorso anno.
Molto dipende dalla dimensione delle aziende: quelle grandi (con 250 o più dipendenti) offrono maggiori opportunità, le aspettative rosee al contrario diminuiscono nelle micro (meno di dieci dipendenti). Nelle piccole (10-49 dipendenti) e medie (50-249 dipendenti) le previsioni sono incerte.
A livello di ripartizione geografica è il Nord-Ovest a trainare l'ottimismo, dove i datori di lavoro prevedono un leggero aumento degli organici. Nel Mezzogiorno le aspettative più deboli, con una previsione netta sull'occupazione negativa (-8%).
Per quanto riguarda infine i settori, un innalzamento dei livelli occupazionali sono attesi in agricoltura, caccia, silvicultura e pesca (dove la previsione, registra Manpower, è del +4%), nel settore di ristoranti e alberghi (+3%) e in quello finanziario (+2%).
Un certo pessimismo si osseva ancora nel settore delle costruzioni, tra i più colpiti dalla crisi economica, con ripercussioni negative in termini occupazionali. Un trend che sembra confermarsi nelle previsioni relative al trimestre di riferimento: -18%.