Secondo l'ultimo Outlook dell'Ocse il tasso di occupazione del nostro Paese è tra i più bassi dell'area
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A circa dieci anni dall’inizio della crisi economica le condizioni del mercato del lavoro dell’area Ocse, continuando a migliorare, nel primo trimestre del 2017 si sono quasi riportate ai livelli pre-crisi. È quanto spiega l’Organizzazione parigina nell’Employment Outlook 2017, nel quale sottolinea, però, che non tutte le economie dell’area stanno risalendo la china alla stessa velocità.
Ma andiamo con ordine. Nel Rapporto si legge innanzitutto che, mentre il tasso di occupazione dell’area Ocse ha già riagganciato i livelli pre-crisi, portandosi al 61,2%, per quello di disoccupazione bisognerà aspettare almeno la fine del 2018 (quando dovrebbe scendere al 5,7%, contro il 6,2% registrato a fine 2016), a causa dell’aumento della partecipazione al mercato del lavoro, non tradotta automaticamente in occupazione.
Leggendo invece lo specchietto dedicato all’Italia si nota come sia proprio il nostro Paese uno di quelli più in difficoltà. Nonostante i recenti miglioramenti il nostro tasso di occupazione, per esempio, attestandosi al 49,9% è si vicino ai livelli pre-crisi, ma risulta comunque il terzo più basso dell’area Ocse, come del resto il nostro tasso di disoccupazione, pari all’11,1% (alla fine del 2016), è il terzo più elevato. Un dato quest’ultimo, che a fine 2018 potrebbe attestarsi all’11,2% riflettendo, anche in questo caso, l’aumento del tasso di partecipazione al mercato del lavoro.
Che comunque il mercato del lavoro italiano stia lentamente migliorando si può notare anche dalle ultime rilevazioni dell’Istat relative al mese di aprile, quando il tasso di occupazione ha messo a segno un +0,2% e quello di disoccupazione un -0,4% sia su base mensile che trimestrale (febbraio-aprile 2017 su novembre 2016 - gennaio 2017), portandosi rispettivamente al 57,9% e all’11,1%.