Gli operatori del settore esprimono un certo livello di fiducia riguardo l’andamento del comparto. Preoccupa comunque il quadro economico e politico del Paese
Il mercato delle auto continua la sua crescita, riportandosi verso i livelli pre-crisi. Anche il 2017 è, infatti, ripartito in doppia cifra per le immatricolazioni, segnando – secondo le rilevazioni della Motorizzazione Civile – un aumento dell’11,93% nel primo trimestre dell’anno sullo stesso periodo del 2016.
Un trend che, se confermato, - spiega il Centro Studi Promotor - potrebbe far chiudere il 2017 con 2.043.000 immatricolazioni, portando il dato italiano oltre quota due milioni per la prima volta dopo anni e riavvicinandosi notevolmente alle 2.490.570 immatricolazioni registrate nel 2007.
Solo nel mese di marzo, la Motorizzazione civile ha registrato 226.163 auto nuove, riportando una crescita del 18,2% rispetto allo stesso mese del 2016, mettendo a segno il trentaquattresimo aumento consecutivo, nonché il più elevato volume di immatricolazioni registrato nel mese di marzo dal 2010 (quando le immatricolazioni si attestarono a 259 mila unità).
Dall’indagine mensile del Centro Studi Promotor, nella quale intervista i principali operatori del settore sulla situazione del mercato, emerge un certo grado di ottimismo. Secondo il 63% degli operatori, infatti, a marzo l’affluenza negli show room si è attestata su livelli normali o alti, come su medi o alti livelli, secondo il 64% degli interpellati, si sono attestati i nuovi ordini. A ciò si aggiunge anche il fatto che, secondo l’85% degli operatori, nei prossimi mesi la domanda potrebbe crescere ulteriormente, o quanto meno mantenersi sui livelli attuali.
Dalle rilevazioni emerge inoltre come a trainare la domanda siano soprattutto il lancio di nuovi modelli e le promozioni messe in campo dalle case automobilistiche stesse, che in un modo o nell’altro vanno in contro ai consumatori. Al contrario, come fattore destabilizzante gli operatori del comparto indicano la situazione economica attuale del Paese: “nonostante la ripresina in atto – spiegano dal Centro Studi – il quadro economico è ancora largamente insoddisfacente, e molte preoccupazioni si nutrono anche per la situazione politica”.