Le incertezze economiche non hanno ridotto l'interesse delle famiglie per l'acquisto di una casa, anche se per comprarne una fanno sempre più ricorso a un mutuo.
Nomisma prevede che il 2016 sarà un anno particolarmente positivo per il mercato immobiliare, anche se l'acquisto di un immobile non è sempre semplice per molte famiglie – cresce infatti il ricorso ai mutui – e soprattutto non lo è quasi mai per i più giovani.
Considerando il trend registrato dall'inizio dell'anno, Nomisma sostiene che quest'anno le compravendite di immobili cresceranno del 12,3%. Una crescita che consentirà al mercato immobiliare di recuperare lentamente quanto perso durante la crisi economica.
I dati, contenuti nell'Osservatorio immobiliare sulle grandi città, certificano che le difficoltà e le incertezze economiche non hanno ridotto l'interesse delle famiglie italiane per l'acquisto di una casa, anche se per comprarne una fanno sempre più ricorso al credito concesso dalle banche: Nomisma osserva che il 59,8% degli acquisti è stato possibile grazie all'erogazione di un mutuo, mentre nel 2014 erano molti di meno (44%).
Alla crescita delle compravendite immobiliari non possono contribuire chi ha meno di 35 anni, la cui importanza era stata sottolineata dal Censis in un report datato 2011, in cui si osservava che “senza i giovani il mercato immobiliare rischia l'esaurimento”. Tanti sono i giovani d'età compresa tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora a casa dei propri genitori: secondo l'ISTAT, sono circa sette milioni (pari al 62,5% della popolazione di riferimento) vive ancora con i propri genitori o perché impegnato in un percorso di studio (nel 35,5% dei casi) o perché disoccupato (il 29,7%).
Secondo uno studio Censis-Nomisma, tra gli under 35 italiani, che riescono a lasciare la casa dei propri genitori, il 65,3% è proprietario dell'abitazione in cui vive (rispetto dell'82% rilevato tra la popolazione complessiva) mentre il 34,7% è in affitto, una percentuale decisamente più alta rispetto a quella rilevata tra la popolazione pari al 18%.
Tuttavia cresce la quota delle famiglie che hanno intenzione di acquistare un'abitazione nel 2016 per poi destinarla ad un figlio: sul totale delle famiglie che avevano dichiarato di voler comprare una casa, il 48% ha ammesso questa possibilitò. Nel 2015 erano il 35,4%.