Ad aprile il numero delle domande di mutui presentate alle banche è salito del 72% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
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La propensione all'acquisto di un'abitazione è cresciuta tra gli italiani. Ce lo dice, sulla base dei dati Istat, l'Associazione nazionale costruttori edili (Ance). Secondo cui, nonostante una tassazione sugli immobili crescente, ci sono diversi fattori che potranno incentivare una ripresa del mercato immobiliare, il cui ritorno ai livelli degli anni immediatamente precedenti alla crisi economica è da considerarsi comunque improbabile.
Ad aprile, osserva l'Ance, la propensione all'acquisto di un immobile è più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tanti sono i fattori che hanno determinato questo aumento: l'abbassamento dei prezzi delle abitazioni e una maggiore disponibilità degli istituti di credito ad erogare i mutui necessari all'acquisto di un'abitazione.
Infatti, dopo il crollo registrato tra il 2007 e il 2013 (i mutui per l'acquisto di un immobile da parte delle famiglie erano diminuiti di oltre il 65%), nel 2014 la domanda è tornata a crescere nel 2014: +13,4% rispetto all'anno precedente. Per poi, stando ai dati dell'Associazione bancaria italiana (Abi), proseguire anche nel 2015: secondo il consorzio composto da 78 banche e che rappresenta circa l'80% del mercato bancario italiano, tra gennaio ed aprile, l'ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è aumentato del 55,2% su base annua.
Contemporaneamente a quanto avvenuto sul fronte bancario, il mercato immobiliare ha passato momenti difficilissimi (2007-2013) e ad oggi vive una fase di stallo: nel primo trimestre del 2015, secondo l'Agenzia delle entrate, le compravendite di immobili sono scese del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un dato (negativo) che va comunque riletto alla luce della modifica del regime fiscale, che aveva favorito la stipula di nuovi contratti nei primi giorni del 2014. E così, una volta considerata l'introduzione delle imposte ridotte sulle transazioni, l'Agenzia delle entrate ha rilevato un lieve aumento delle transazioni nei primi tre mesi del 2015 (+0,8%).
Comunque, al di là dell'andamento momentaneo del mercato immobiliare, un suo ritorno ai livelli degli anni immediatamente precedenti alla crisi economica è da considerarsi improbabile: secondo la Banca d'Italia, infatti, il settore "difficilmente" potrà tornare ai fasti raggiunti dalla fine degli anni '90 al 2006. Il motivo? Le difficoltà nell'accesso al credito incontrate dai giovani e dagli stranieri, che negli ultimi dieci anni hanno sostenuto la domanda di abitazioni, spingeranno il comparto verso modelli di crescita diversi.
Tuttavia la creazione del Fondo di Garanzia per la prima Casa potrebbe rendere più agevole l'accesso al credito da parte dei cittadini, contribuendo alla ripresa del mercato immobiliare. Il Fondo viene gestito dal ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) attraverso la Consap e – grazie ad una dotazione finanziaria di circa 650 milioni di euro – potrebbe attivare, secondo le previsioni del Mef, mutui per un valore complessivo di circa 20 miliardi di euro. Da marzo a maggio 2015, ovvero nel primo trimestre di attività, il Fondo ha garantito 273 operazioni per un importo complessivo di oltre 30,2 milioni di euro.