LA PREVISIONE

Mercato immobiliare, Consiglio notai: "Nel 2023 compravendite in calo del 10%"

I primi due mesi dell'anno hanno visto un crollo dei mutui: la percentuale di diminuzione è stata del 23,56%, al confronto con lo stesso periodo del 2022

19 Giu 2023 - 11:42
 © ansa

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Sul fronte del mercato immobiliare si prevede una contrazione. Secondo il Consiglio nazionale dei notai, alla fine del 2023 il mercato delle compravendite immobiliari subirà un calo del 10,7%, rispetto al 2022. Nel frattempo, il primo bimestre dell'anno vede già la discesa, a livello nazionale, del 2,7%. Malgrado il calo generale degli acquisti di case, ci sono valori positivi "a Torino (+3,26%), Bologna (+2,88%), Bari (+1,14%) e Palermo (+2,11%)", male, invece, Milano (-3,74%), Verona (-1,45%), Roma (-2,09%), Firenze (-5,28%) e Napoli (-14,9%).

Al termine del 2023, scrivono i notai, "si immagina una riduzione del 17,1% per l'acquisto di prime case tra privati e del 16,1% di prime case da impresa", mentre gli scambi delle seconde abitazioni, pur se in calo, dovrebbero attestarsi rispettivamente a un -2,5% di acquisti tra privati e a un -7,7% prese tramite impresa.

Osservando, poi, l'andamento nelle città della penisola finite sotto la lente dei professionisti, si rileva come a Torino "a sostenere il mercato sono soprattutto le compravendite di seconde case tra privati (+12,4%) e da impresa (+19,27%)", però nel capoluogo piemontese il calo degli acquisti di prima casa riguarda principalmente la fascia di età tra i 18 e 35 anni (-3,43%).

Il valore negativo di Milano, nel dettaglio, è costituito da -7,37% per la prima compravendita della prima casa tra privati e un -16% per ciò che riguarda l'atto compiuto tramite impresa; per ciò che concerne Firenze, si nota, in particolare che nello scorso febbraio il mercato immobiliare della città toscana "è crollato del 13.67% (-13,53% per la prima casa tra privati, -44.83% da costruttore, poi -2% per la seconda abitazione da privati e -51,95% dall'impresa costruttrice).

A Roma, invece, i notai mettono in luce come, a fronte di un dato generale in decremento, è positivo quello delle transazioni per la seconda casa, "che segna +7,05% da privati e +4,75% da costruttore".

Peggior 'performance' a Napoli: -14,9% delle compravendite di abitazioni nel primo bimestre dell'anno, al confronto col 2022, e sono "le compravendite fra privati a subire la battuta d'arresto maggiore, con un calo complessivo del 26,52%, seguite dalle prime case da impresa (-21,82%), mentre rimane sostanzialmente invariata, ma in leggero aumento, la compravendita di seconde case fra privati (+0,55%)". 

"Crollo dei mutui nel primo bimestre, -23,56% sull'anno"

 I primi due mesi dell'anno, inoltre, hanno visto un crollo dei mutui per l'acquisto della casa: la percentuale di diminuzione è stata, infatti, del 23,56%, al confronto con lo stesso periodo del 2022.

"Più acquisti di casa con propri capitali per aumento dei tassi"

 A gennaio, spiegano i professionisti, "la diminuzione dei prestiti bancari è stata pari al 15,8% per accentuarsi a febbraio, con un decremento del 29,3%. Ricordando l'andamento del mercato delle compravendite che ha segnato, comunque, una diminuzione del solo 2,72% nel bimestre (+5,43% di gennaio e - 8,68%) - viene segnalato - è impressionante come il numero di mutui concessi, e in percentuale il capitale erogato, sia in forte flessione, quasi a evidenziare il fatto che le persone stiano acquistando case più coi propri capitali rispetto al passato, a causa del forte aumento dei tassi di interesse".

In discesa, di conseguenza, "anche il numero delle persone fisiche che hanno contratto un mutuo (-21,15%), andando da un -19,3% della fascia di età 18-35 anni a un picco del 33,3% della fascia 66-75 anni". I notai evidenziano, a seguire, come, "nonostante il calo del 23,56% del numero dei mutui (dai 61.581 nel primo bimestre 2022 a 47.070 nel primo bimestre 2023), la riduzione del capitale erogato è, in realtà, inferiore ed è pari al 20,7% (da 10,2 miliardi nel primo bimestre 2022 a 8,1 miliardi nel primo bimestre 2023). La differenza di questi due dati percentuali è data da una riduzione inferiore e pari all'8,46% dei mutui concessi per cifre superiori ai 500.000 euro, rispetto, ad esempio, al -20,9% della fascia 100.000 - 150.000 euro e del - 30,2% della fascia 150.000 - 200.000 euro". (ANSA).

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