Secondo le stime le quotazioni potrebbero tornare a crescere solo nel 2018, quando si registrerà un +5,5%
Nel terzo trimestre i prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie italiane hanno registrato un nuovo calo su base tendenziale, riportando però una lieve crescita rispetto al periodo aprile-giugno.
In particolare, il resoconto dell’Istat segnala un aumento dello 0,1% tra secondo e terzo trimestre del 2016 (risultato di un +0,1% per i prezzi delle abitazioni esistenti e di una variazione nulla per quelle nuove) e una diminuzione dello 0,9% rispetto al terzo trimestre del 2015 (-2,1% per il nuovo e -0,6% per quelle esistenti), proseguendo il trend intrapreso ormai da qualche anno. Anche il consuntivo sui primi nove mesi riporta un calo dei prezzi: -0,9% rispetto al periodo gennaio-settembre dell’anno precedente.
Ciò lascia presupporre che anche l’intero 2016 possa riportare una flessione. Stando, infatti, alle stime contenute nell’ultimo Rapporto di previsione realizzato per Yard (Società di servizi immobiliari) dalla RUR (la Rete Urbana delle Rappresentanze) nel 2016 i prezzi delle abitazioni potrebbero essere diminuiti del 2,4% e potrebbero riportare un ulteriore -2,9% alla fine nell’anno in corso. Le previsioni indicano quindi per il 2018 la prima inversione di tendenza, quando i prezzi delle abitazioni potrebbero mettere a segno un +5,5%.
Continuando ad analizzare il terzo trimestre del comparto residenziale, in questo caso attraverso i dati dell’Osservatorio del mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, per il periodo considerato si registra un aumento tendenziale del 24,5% delle unità compravendute, che arrivando così a toccare quota 123.410.
In generale – comprese quindi le compravendite di immobili del settore terziario, quelle per uso produttivo e quelle per uso commerciale – il mercato immobiliare ha registrato un aumento delle compravendite del 17,8% tra il terzo trimestre del 2015 e lo stesso periodo dell’anno appena concluso.