Forza Italia: "La ratifica non è un'urgenza per il Paese". Il M5s: "Governo inadeguato, sta solo prendendo tempo". Pichetto: "Bisogna ridiscutere tutti i nuovi equilibri nel Patto di Stabilità"
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Sul Mes (clicca qui per sapere cos'è e come funziona) la maggioranza di governo punta a un nuovo rinvio. Andrea Di Giuseppe (Fdi), intervenendo in un'Aula della Camera quasi deserta (pochissimi i deputati presenti) nella discussione generale sul ddl di ratifica del Meccanismo europeo di stabilità, ha annunciato che "i gruppi di maggioranza hanno presentato la sospensiva per non procedere all'esame del ddl per un periodo di 4 mesi".
"Al di là delle asserite assicurazioni sulla riduzione dei criteri condizionali e il credito agevolato consentito dal Mes a seguito della crisi da pandemia Covid-19, a parte le ambiguità sui criteri ex-ante ed ex-post che persistono, resta il fatto che utilizzare il Mes comporta il rischio di stigma e di perdita di potere contrattuale sul piano europeo e internazionale". È quanto si legge nella questione sospensiva del pdl di ratifica delle modifiche al trattato del Mes, presentata dalla maggioranza alla Camera. Nel documento, firmato anche dai capigruppo delle forze di centrodestra, si osserva che 'alla luce delle modifiche apportate al trattato istitutivo del Mes, a seguito dei recenti cambiamenti del contesto internazionale in cui il Mes verrebbe chiamato ad operare e considerato che si è ancora in fase di attesa di quelle che potranno essere le nuove regole del Patto di Stabilità europeo, del completamento dell'Unione bancaria e dei meccanismi di salvaguardia finanziaria - questioni fondamentali per il futuro della crescita di tutti i Paesi membri dell'Unione Europea e non scindibili dal Mes - si ritiene opportuno procedere a maggiori approfondimenti del funzionamento del Mes, vista la delicatezza degli argomenti trattati". Pertanto, la maggioranza chiede "ai sensi dell'articolo 40, comma 1, del Regolamento della Camera, di sospendere l'esame" del pdl "per un periodo di 4 mesi, alla luce delle modifiche".
"Il Mes, nella sua configurazione attuale, rimane, quindi, un'organizzazione intergovernativa, dunque non rientrante negli organismi dell'Unione europea e, per questo, non soggetto al controllo democratico del Parlamento europeo né a quello tecnico della Commissione europea, e questa componente privatistica può generare conflitti con la gestione pubblica della politica economica", si legge ancora nel testo della questione sospensiva.
A chiarire la posizione del governo ci pensa anche il presidente dei deputati di Forza Italia Paolo Barelli. Sul Mes "l'opposizione è divisa, visto che il M5s non è d'accordo", non la maggioranza "che ha presentato unita la sospensiva di quattro mesi" sulla ratifica del Mes. "Abbiamo sottolineato più volte - ha detto Barelli - che non è una urgenza del Paese la ratifica del Mes. Il Mes nasce in epoche lontane, pre Covid, quando le esigenze erano diverse, è un salvagente per i crack finanziari dei Paesi. Oggi l'Italia è in ripresa, sono accadute cose impensabili dall'approvazione del Mes nel 2012, come la crisi energetica, la pandemia e la guerra in Ucraina. Quindi la ratifica non è un'urgenza mentre per noi è importante definire con i Paesi europei il Patto di stabilità, l'unione bancaria. Quindi c'è la volontà di una opposizione divisa di pretendere l'immediata ratifica, ma la maggioranza ha tutto il diritto di spostare questo argomento quando ritiene opportuno, e questo sarà l'autunno".
"A ottobre aspettavamo la Corte tedesca come chiedeva Giorgetti, poi Salvini tuona che il debito pubblico deve restare nelle mani degli italiani, infine la Meloni che ci dice che il Mes non è opportuno. Un teatrino, inutile, che continua con la sospensiva di oggi. Dovranno ratificarlo, prima o poi. Nel frattempo l'Italia, grazie a loro, perde faccia e credibilità". Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, ha attaccato la decisione della maggioranza.
"La notizia della richiesta della sospensiva da parte della maggioranza sull'esame della ratifica del Mes è imbarazzante. Ribadisce l'inadeguatezza di questa destra di governo. La realtà è che questo esecutivo fra quattro mesi si prepara a ratificare il Mes, sta solo prendendo tempo. Dopo averlo voluto per la prima volta dieci anni fa con il governo Berlusconi, ora il centrodestra sara' quello che ratifichera' definitivamente le modifiche della riforma del Mes". Lo ha affermato il deputato del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra. "Pochi mesi fa l'ex esponente dell'opposizione Giorgia Meloni attaccava il presidente Conte dicendo che la logica di pacchetto è tafazziana. E adesso la stessa Meloni invece parla di logica di pacchetto... Mi viene da pensare che il consulente economico di Giorgia Meloni si chiami Tafazzi", ha concluso Scerra.
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto ha difeso la mossa dell'esecutivo, spiegando: Sulla questione Mes "non siamo più a tre anni fa, di conseguenza la condizione attuale è quella che bisogna ridiscutere tutti i nuovi equilibri nel Patto di Stabilità, e questo significa rivedere la famosa questione del 3%, le modalità di conteggio degli investimenti e rispetto a questi elementi automaticamente scattano quelle che possono essere le regole di utilizzo del Mes, è una discussione che va fatta tutta assieme".
Non è dello stesso avviso il capogruppo del Pd, Piero De Luca. "Sul Mes, che esiste già da undici anni, si è attivata una delle più grandi campagne di disinformazione mai messa in campo nella storia del nostro Paese. È falso, infatti, che la sua revisione: autorizza un prelievo forzoso sui conti correnti di famiglie e imprese; istituisce un meccanismo automatico di ristrutturazione del debito degli Stati; attiva una sorveglianza macroeconomica permanente; toglie poteri in materia di governance economica alla Commissione; prevede un meccanismo in grado di aiutare solo le banche tedesche; obbliga l'Italia a versare 125 miliardi di euro, ma tale cifra rappresenta il capitale sottoscritto dal nostro Paese, di cui sono stati versati finora poco più di 14 miliardi, e la modifica del Mes non cambierà nulla al riguardo. Quindi, 'tutte fake news'. D'altro canto, di insussistenza di effetti negativi ma, anzi, a segnalare i suoi effetti positivi per l'Italia è lo stesso capo di gabinetto del ministro all'Economia, Giancarlo Giorgetti. E' il Ministero da voi presieduto a chiedere che la riforma sia ratificata. Non farlo significherebbe solo tenerci il Mes che gia' e' in vigore. Basta inquinare il dibattito e a nuovi rinvii dell'approvazione. Ogni giorno che passa è un mattoncino in meno di credibilità dell'Italia sui tavoli europei", ha dichiarato il capogruppo del Pd in commissione Politiche europee alla Camera, chiedendo: "Togliamo all'Italia questo stigma".