Secondo le stime della Cgia a fine 2017 il nostro Paese potrebbe contare 123 mila occupati in più rispetto al 2016, ma rispetto al 2007 mancano all’appello 142 mila unità
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Prosegue il miglioramento del sistema economico italiano. Oltre al Pil – previsto in crescita dell’1,5% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, dato che porta la crescita acquisita del 2017 al +1,2% - e ai vari indicatori economici del Paese, anche il mercato del lavoro sta riportando risultati incoraggianti, ma per tornare ai livelli pre-crisi la strada sembra ancora lunga.
Secondo l’ultimo resoconto dell’Istat sul mercato del lavoro, a giugno, la stima degli occupati è aumentata dello 0,1% rispetto a maggio, grazie soprattutto al contributo della componente femminile, mentre il numero dei disoccupati è diminuito del 2%.
Anche il confronto annuo fornisce segnali incoraggianti: nonostante rispetto al giugno scorso il numero degli occupati sia aumentato di appena tre decimi di punto, il numero dei disoccupati è diminuito del 3,9%, calando di 169 mila unità. Da segnalare, però, il marcato aumento degli inattivi, pari al +0,4%. In sostanza si parla di 50 mila persone in più rispetto ad un anno fa al di fuori del mercato del lavoro. Di fatto il tasso di occupazione è quindi salito al 57,8%, mentre quello di disoccupazione è sceso all’11,1%.
Secondo alcune stime formulate dalla Cgia di Mestre a fine anno il nostro paese potrebbe contare 123 mila occupati in più rispetto al 2016 e circa 36 mila disoccupati in meno. Tuttavia, nonostante i progressi, il gap con i livelli pre-crisi rimane ancora troppo marcato.
Rispetto al 2007, infatti, il numero degli occupati nel secondo semestre di quest’anno sarà inferiore di ben 142 mila unità, mentre i disoccupati saranno addirittura 1,447 milioni in più. In pratica, rispetto a dieci anni fa, il numero dei disoccupati alla fine del 2017, sarà maggiore del 96,4%.