L'analisi

Migliora lo stato di salute delle imprese italiane

Diminuisce la quota di imprese che saldano i fornitori in grave ritardo. Rispetto ad un anno fa si registra infatti un -13%, ma rispetto al 2010 la quota è ancora del 118,2% superiore

07 Apr 2017 - 12:31

Il tessuto imprenditoriale italiano comincia piano piano a tornare a galla. Nonostante i sintomi della crisi economica siano ancora presenti in alcuni comparti dell’economia italiana, qualche segnale positivo comincia infatti a vedersi.

Tra i vari indicatori che certificano la lenta risalita, ce n’è uno legato prettamente alle imprese: quello relativo ai ritardi gravi dei pagamenti, scesi notevolmente rispetto ad un anno fa. Una buona notizia, dato che l’indicatore in questione, calcolato dal Cribis, è considerato uno dei più importanti per verificare lo stato di salute del panorama imprenditoriale italiano.

Tra il primo trimestre del 2017 e lo stesso periodo di un anno fa i pagamenti effettuati dalle imprese ai propri fornitori oltre 30 giorni dalla scadenza (lasso di tempo che identifica il ritardo, appunto, come “grave”), sono diminuiti del 13%, confermando un trend positivo già osservato nel corso del 2016.

A marzo 2017 il 35,6% delle imprese ha pagato alla scadenza, il 52,4% in ritardo ma entro i 30 giorni, mentre il 12% ha saldato i propri fornitori con oltre un mese di ritardo, una quota quest’ultima che lo stesso periodo dello scorso anno si attestava al 13,8%. Del 35,1% la quota delle imprese che saldavano i fornitori alla scadenza e pari al 50% quella delle imprese che pagavano con un ritardo inferiore ai 30 giorni.

La quota registrata a inizio anno relativo alle imprese che hanno pagato con un ritardo oltre i 30 giorni – pari appunto al 12% - rappresenta il minimo storico dal 2012, ma è del 118,2% superiore rispetto al 2010.

Che comunque il tessuto imprenditoriale italiano stia attraversando una fase migliore rispetto al passato, è osservabile anche dalle ultime rilevazioni di Unioncamere, secondo cui il numero delle imprese nel corso del 2016 è aumentato di 40mila unità, registrando un +0,7%.

Sono anche diversi mesi consecutivi che l’indice di fiducia delle imprese, calcolato dall’Istat, si mostra in crescita, arrivando a toccare a marzo 2017 i 105,1 punti contro i 100 dello stesso mese di un anno fa.

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