CONSUMI PEGGIORATI

Monitor Economico: giudizio negativo sulla situazione dell'Italia

Diminuiscono le famiglie che risparmiano. Peggiorati gli standard di consumo. Ancora ampiamente negativa la percezione di stabilità dell’occupazione.

16 Mag 2014 - 10:53
 © tgcom24

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Nove italiani su dieci esprimono un giudizio negativo sulla situazione economica dell'Italia. Gli standard di consumo sono peggiorati per l'82% delle famiglie. Ancora ampiamente negativa la percezione di stabilità dell'occupazione.

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STABILI I GIUDIZI SULLE PROSPETTIVE ECONOMICHE DELL'ITALIA
Leggera crescita (+1%) di quanti esprimono un giudizio positivo sulla situazione economica dell'Italia e della propria famiglia, mentre restano stabili al 42% quanti prevedono un miglioramento delle prospettive a 12 mesi.

CRESCONO LE FAMIGLIE CHE TENGONO IN EQUILIBRIO ENTRATE E USCITE MA DIMINUISCONO QUELLE CHE RISPARMIANO
In rialzo di un punto, rispetto alla scorsa settimana, la percentuale di quanti dichiarano di tenere in equilibrio il bilancio familiare mentre calano i risparmiatori. Stabile, rispetto alla settimana precedente, quanti fanno ricorso ai risparmi e all'indebitamento.

STANDARD DI CONSUMO PEGGIORI DI UN ANNO FA
Prosegue la strategia di contenimento delle spese familiari. Solo il 18% ha fatto spese e acquistato la stessa quantità o qualità di prodotti rispetto a 12 mesi prima.

IL CARRELLO DELLA SPESA: MENO PROTEINE, PIU' CARBOIDRATI
Migliorano i consumi di pasta, pane e latte, dei prodotti per la prima colazione e di frutta e verdura. Stabili (ma in un quadro negativo) i consumi di carne, pesce, latticini, insaccati e stagionati. Peggiorano i consumi di prodotti per l'igiene.

CRESCONO LE SPESE PER LA SALUTE, LO STUDIO E PER LA TECNOLOGIA
I segnali migliori arrivano dalla crescita della quota di spese destinata alla salute e allo studio. Crescono anche le spese per la tecnologia mentre calano le spese relative al tempo libero. L'83%

DEI LAVORATORI CONSIDERA NON SICURO IL PROPRIO POSTO DI LAVORO
Sono solo il 17% i lavoratori dipendenti che ritengono "sicuro" il proprio posto di lavoro. La media delle prime due settimane di maggio registra un calo di 2 punti rispetto ad aprile.

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