Cala il numero degli infortuni ma cresce il dato delle cosiddette "morti bianche". I dati diffusi dal rapporto Inail
A gennaio calano le denunce di infortunio sul lavoro ma aumentano quelle per i casi mortali. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto Inail. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Istituto nel primo mese del 2020 sono state 46.483 (-3% rispetto al gennaio 2019) mentre sono state 52 quelle riferite ad incidenti con esito mortale (+18,2%). Sono diminuite anche le denunce per patologie di origine professionale con 4.634 casi
A gennaio 2020 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito del 4,2% nella gestione Industria e servizi (a 34.995 casi) e del 2,6% in Agricoltura, mentre nel Conto Stato si registra un aumento dell'1,9% (a 9.353 casi). L'analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: -2,4% nel Nordovest, -3,8% nel Nordest, -4% al Centro, -0,3% al Sud e -4,2% nelle Isole. La diminuzione delle denunce ha interessato solo i lavoratori italiani (-4%), mentre quelli comunitari ed extracomunitari hanno presentato, invece, incrementi pari, rispettivamente, al +8% e +1%.
Ad aumentate sono soprattutto le denunce di incidenti mortali avvenuti in itinere (da 13 a 19) mentre quelle per infortuni in occasione di lavoro sono passati da 31 a 33. L'aumento ha riguardato tutte le gestioni: Industria e servizi (da 39 a 43 denunce), Agricoltura (da 5 a 7) e Conto Stato (da 0 a 2). Dall'analisi territoriale emerge un aumento di cinque casi mortali nel Nord-Est (da 9 a 14), di tre al Centro (da 9 a 12) e di uno sia al Sud (da 8 a 9) che nelle Isole (da 4 a 5). Il Nordovest si contraddistingue, invece, per un calo di due casi (da 14 a 12), complici soprattutto i sette casi mortali in meno registrati in Lombardia (da 10 a 3). In aumento le denunce dei lavoratori italiani (da 29 a 43), mentre i decessi dei comunitari sono stati cinque in entrambi i periodi e quelli dei lavoratori extracomunitari sono diminuiti da 10 a 4.