LA SCHEDA

Mps, da banca fallita a cacciatrice

Siena ora risanata grazie a manager e tassi Bce

24 Gen 2025 - 11:27
La scure dell'Ue su Mps © Da video

La scure dell'Ue su Mps © Da video

Fallita, salvata dallo Stato e poi risanata grazie anche al provvidenziale aumento dei tassi di interesse della Bce, Mps si considera la banca "più antica del mondo ancora in attività" con la sua nascita fissata al 1472. Secoli di storia che hanno visto un'accelerazione negli anni 2000 quando la banca, ancora nelle mani pubbliche della Fondazione diretta da Comune e Provincia di Siena, decise di compiere il gran salto nel 2008 con l'acquisizione di Banca Antonveneta e divenire un grande attore nazionale.

Un'operazione che sbilanciò il gruppo nel momento di arrivo della la crisi finanziaria mondiale e dei debiti sovrani e che fece perdere alla Fondazione il suo controllo. La banca quindi dovette essere salvata dallo Stato con una nazionalizzazione che costò secondo alcuni calcoli, 30 miliardi di euro fra risorse pubbliche e private.

Nel 2017 il Tesoro divenne così primo azionista avviando al contempo una nuova azione di risanamento sotto la stretta sorveglianza della Bce. Falliti i tentativi di fonderla con Unicredit, il Tesoro ha così deciso di concerto con la Ue la cessione della quota. A novembre il terzo collocamento del 15% fa scendere la quota statale all'11,2% a beneficio di Banco Bpm e Anima che si assicurano un ruolo di primo piano nell'azionariato di Siena, con una quota aggregata pari al 9% del capitale. Entrano anche Delfin (Del Vecchio) che ha ora aumentato la sua quota al 9,78% e con circa il 5% il gruppo Caltagirone, azionista sia della banca che dell'asset manager.

Un cambio notevole anche perché, dopo la parentesi Covid nel 2023, il bilancio di Mps ha avuto una svolta grazie anche all'aumento dei tassi della Bce che ha spinto il margine di interesse, motore del bilancio di una banca retail come il Monte e che ha fatto tornare il dividendo dopo 13 anni di "secca". Gli ultimi dati il gruppo senese che ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile di 1,57 miliardi di euro, in crescita del 68,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, a cui il terzo trimestre ha contribuito con 407 milioni di euro.

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