Banche, gli azionariati di Mps e Mediobanca
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Mps valuta l'operazione 13,3 miliardi di euro, con un premio del 5,03% sul prezzo di giovedì
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Il Monte dei Paschi di Siena ha annunciato in una nota il lancio di un'offerta pubblica di scambio totalitaria su Mediobanca. In precedenza l'agenzia Bloomberg aveva anticipato l'intenzione dell'istituto senese di annunciare un'operazione per l'acquisizione totale o parziale di Mediobanca in una mossa capace di generare un vero e proprio terremoto negli equilibri della finanza italiana. Stando a quanto emerso in ambienti finanziari, Piazzetta Cuccia considererà l'offerta "ostile".
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Prendere il controllo di Mediobanca porterebbe a un'integrazione tra una banca commerciale tradizionale e una banca d'investimento con attività nell'asset management e nel credito al consumo, ma soprattutto avrebbe inevitabili ricadute sul controllo delle Generali. Mediobanca è infatti il principale azionista di Generali, impegnata nell'integrazione con Natixis e alla vigilia dell'assemblea che in primavera dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione della compagnia triestina.
L'Ops annunciata da Mps su Mediobanca valuta Piazzetta Cuccia 13,3 miliardi di euro, e offre un premio del 5,03% sul prezzo di chiusura di Borsa di ieri. Mps, si legge in una nota, offre 23 azioni per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione.
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Dall'unione tra Mps e Mediobanca nascerebbe, si legge nella nota della banca senese che annuncia l'operazione, "un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti chiave, con una forte complementarità di prodotti e servizi e caratterizzato da un business mix altamente diversificato e resiliente, con rilevanti sinergie industriali". Il nuovo gruppo, prosegue la nota, "proteggerà e favorirà lo sviluppo dei due già forti brand Mps e Mediobanca, preservandone il posizionamento e le competenze uniche e consentendo alle famiglie e alle imprese italiane di accedere a una piattaforma di servizi bancari più ampia e integrata".
Nella nota, il Ceo di Mps, Luigi Lovaglio, ha quindi sottolineato che si tratta di una "operazione di natura industriale" con la quale la banca senese vuole "segnare un nuovo approccio nel percorso di consolidamento del settore bancario che in maniera innovativa crea valore da subito sia per gli azionisti di Mps che di Mediobanca, e ritengo anche per l'intero sistema Paese. Puntiamo a un nuovo campione nazionale, con due brand di eccellenza, che vogliamo proteggere e ancor più valorizzare".
Lovaglio aveva prospettato al Mef, primo azionista dell'istituto, l'operazione su Mediobanca già alla fine del 2022. È lo stesso amministratore delegato a rivelarlo, precisando che "il 16 dicembre 2022, dopo aver completato l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro (cui partecipò anche il ministero, ndr) "incontrai il ministro dell'economia Giorgetti e presentati tre opzioni. Continuare da soli, fare un'operazione fra pari e un'operazione con Mediobanca. Ora è giunto il momento".