Con gli aumenti dei tassi della Bce, salgono anche le rate dei mutui. Nei primi 9 mesi dell’anno 2,4 milioni di italiani hanno avuto problemi a rimborsare la rate
La Bce si prepara a un nuovo maxi rialzo dei tassi, probabilmente di 75 punti base. L’inflazione resta alta e le banche centrali tentano di rallentare la corsa dei prezzi aumentando il costo del denaro. Questo ha anche delle ripercussioni sulle rate dei mutui, ovviamente per quelli a tasso variabile. Ma di quanto? Secondo i calcoli di Facile.it, considerando un mutuo variabile medio, la rata potrebbe salire di quasi 50 euro. Sommando questo ultimo ritocco con quelli dei mesi scorsi, l’incremento arriverebbe a quasi 150 euro in più da inizio 2022.
LA RATA SALE DEL 32%
Per un mutuo a tasso variabile da 126mila euro, sottoscritto a gennaio 2022, l’aumento relativo alla rata è pari al 32%, con un costo di 604 euro. Questi aumenti stanno mettendo in difficoltà le famiglie, già alle prese con l’aumento del costo della vita, soprattutto con l’impennata dei costi dell’energia. Come confermano i dati raccolti da Facile.it, 2,4 milioni di italiani con un mutuo a tasso variabile hanno fatto sapere di aver avuto difficoltà, nei primi nove mesi dell’anno, a rimborsare il finanziamento. Ben 218mila mutuatari hanno dovuto saltare una o più rate.
IL RISCHIO È SALTARE LE RATE
L’aumento dell’inflazione sta mettendo in difficoltà le famiglie. Nei prossimi mesi, infatti, più di 780mila mutuatari - con un finanziamento sia a tasso fisso che variabile - hanno dichiarato che, in caso di ulteriori aumenti dell’inflazione, si troveranno nella condizione di non riuscire a rimborsare la rate. Quali soluzioni? “Surrogare il finanziamento verso un tasso fisso o un variabile con cap, così da proteggersi da ulteriori aumenti, oppure allungare la durata del finanziamento, alleggerendo la rata mensile, potrebbero essere soluzioni concrete per ridurre la pressione sul budget familiare e non trovarsi in difficoltà in futuro”, commenta a Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it.
I NUMERI
Per la simulazione, il riferimento è un mutuo di 126mila euro, da rimborsare in 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022. Si ipotizza che nei prossimi mesi l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui variabili, cresca dello 0,75%. Il tasso (Tan) di partenza sottoscritto a gennaio e usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. Con gli aumenti della Bce (+0,50% a luglio e +0,75% a settembre) gli indici dei mutui variabili sono schizzati, dopo i movimenti contenuti nei primi mesi dell’anno. Se i tassi saliranno, come pare ormai certo, di altri 75 punti base, ipotizzando che l’Euribor cresca in modo analogo, la rata del mutuo salirà di 50 euro, rispetto a quella di ottobre. E nei prossimi mesi?
ULTERIORI RINCARI IN VISTA
Per i primi mesi del 2023, il trend non cambierà. Facile.it guarda ai Futures sugli Euribor, che rappresentano l’aspettativa degli operatori sull’andamento dell’indice per i prossimi anni, si evidenzia un aumento ancora più consistente. Entro la fine dell’anno, l’Euribor a 3 mesi arriverà al 2,24%, con una rata che - nell’esempio della simulazione - arriverebbe a 630 euro, ossia 174 euro in più rispetto a inizio anno. Non è detto che l’Euribor segua esattamente il rialzo dei tassi della Bce, ma in passato l’aumento è sempre stato quasi fedelmente replicato, anche se dopo qualche settimana.