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Natale 2015, consumi per la prima volta in crescita dopo sette anni: +5%

Lo rivela una ricerca di Confcommercio. Salgono le tredicesime: 10 miliardi saranno destinati ai regali, 7,9 miliardi al Fisco

02 Dic 2015 - 18:38
 © -afp

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Dopo sette anni di crisi, il Natale 2015 sarà il primo con consumi in crescita. La spesa media per i regali, afferma Confcommercio, aumenta del 5% rispetto al 2014 fino a 166 euro a testa ma resta inferiore del 30% rispetto ai livelli del 2009. L'associazione di categoria rileva inoltre un aumento delle tredicesime e non teme un impatto su Pil e fiducia degli attentati terroristici.

Il direttore del centro studi di Confcommercio, Mariano Bella, osserva che "stiamo tornando alla normalità". Sono in crescita fino all'85,9% gli italiani che effettueranno regali (erano l'85,2% nel 2014) e sono in forte calo quelli che aspetteranno gli ultimissimi giorni per gli acquisti (dal 47,3% al 37,3%).

Aumentano intanto fino al 52,5% le persone che ritengono i regali una spesa piacevole e questo, secondo Bella, è "un indizio estremamente importante perché nei periodi di maggiore crisi per molte persone fare i regali crea stress". Nonostante questi segnali positivi, però, oltre sette italiani su dieci sono convinti che saranno delle feste "molto dimesse".

Tredicesime in aumento dell'1,2% - Secondo uno studio della stessa Confcommercio, le tredicesime aumentano dell'1,2% rispetto al 2014 e valgono 39,4 miliardi di euro. Di questi 7,9 miliardi sono destinati al Fisco tra Ici, Imu, Tasi, tasse automobilistiche e canone Rai. Dieci miliardi saranno invece destinati ai regali di Natale.

Complessivamente i consumi da tredicesima e le spese aggiuntive dei lavoratori autonomi a dicembre valgono 29,9 miliardi. Si tratta di 1.370 euro a famiglia, con aumento dell'1,3% rispetto allo scorso anno ma un calo del 3,5% rispetto al livello del 2008.

Terrorismo, no impatti sul Pil - L'associazione di categoria nega inoltre vi sia un rischio per Pil e fiducia dopo gli attacchi terroristici di Parigi. "Sulla base dei dati del passato non c'è un impatto dal punto di vista macroeconomico", afferma il direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, che ha analizzato gli effetti sugli andamento del Pil e sulla fiducia di imprese e famiglie dell'attacco alle Torri Gemelle e alla metropolitana di Londra -. "L'Occidente dal punto di vista economico avrebbe gli anticorpi per reagire senza discontinuità negli andamenti macroeconomici".

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