Natale, la corsa ai regali
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Gli italiani confermano la tendenza, che è andata consolidandosi negli ultimi anni, di essere "riciclatori seriali", non solo di pacchetti sotto l'albero, ma anche in cucina
Sui regali di Natale gli italiani confermano la tendenza, consolidatasi negli ultimi anni, di essere "riciclatori seriali". Questo trend coinvolge ora un italiano su due, 28,5 milioni di persone, stando a una ricerca del Centro Studi di Confcooperative. Si annuncia così, una vera e propria "contro spesa", vale a dire un risparmio di 3,4 miliardi di euro per quanti ricicleranno i regali: 200 milioni più dell'anno scorso e 100 più del Natale prepandemia. E per quanto riguarda gli avanzi della tavola delle Feste, Coldiretti pubblica un primo bilancio: spesi tre miliardi, l'82% delle famiglie ricicla avanzi. Ecco le ricette anti-spreco, per le tasche e per l'ambiente.
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Sei italiani su 10 ricicleranno i doni ricevuti queste festività durante l'anno, utilizzandoli al momento opportuno (55% donne e 45% uomini).
Ci sono addirittura quelli che ci guadagnano dal regalo ricevuto attraverso la vendita sulle piattaforme online e sui social network: parliamo di 2 riciclatori su 10 (60% uomini, 40% donne), gli altri scambieranno i doni ricevuti nei negozi di acquisto per trasformarli in buoni da spendere o prendere altri oggetti da regalare a loro volta (51% donne 49% uomini).
Tra i regali riciclati troviamo in pole position i generi alimentari per il 42% (vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, panettoni, pandori, cioccolato, torroni, miele, marmellata, dolci regionali); seguono al 29% sciarpe, guanti, cappelli, calzini prodotti personali come cosmetici e creme; per il 17% libri, gift cards e pelletteria; 12% giocattoli.
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In oltre otto case su dieci (82%) si riciclano a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale che vengono riutilizzati in cucina anche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè, dalla quale si evidenzia che solo nel 9% delle famiglie non avanza niente, mentre il 4% dona in beneficenza e solo l'1% dichiara di buttare nel bidone.
Con una media di 2,7 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, secondo Coldiretti, gli italiani hanno speso a tavola quasi 3 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale, tra pesce e le carni compresi i salumi (un miliardo), spumante, vino e altre bevande (600 milioni), dolci con gli immancabili panettone e pandoro e panetteria (330 milioni), ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (600 milioni), pasta e pane (210 milioni) e formaggi e uova (210 milioni).
Per conservare il cibo del giorno prima ed evitare di gettarlo nella spazzatura, Coldiretti ha elaborato alcuni consigli, a partire dall'utilizzo corretto del frigorifero. Le pietanze non devono essere inserite quando sono ancora calde, ma vanno adeguatamente coperte e non ammassate l'una sull'altra, per permettere al freddo di circolare.
Quelle più facilmente deperibili - continua Coldiretti - devono inoltre essere collocate nella parte bassa del frigo. Quando ad avanzare sono interi vassoi di cibo il congelatore può essere un'ottima soluzione, ma è sempre meglio dividere in piccole porzioni così da consumare di volta in volte solo le quantità che servono.
Per scongelarle si può utilizzare il forno a microonde o il vapore di una pentola piena di acqua calda, ma la soluzione migliore, seppure più lenta, è quella di utilizzare il frigo, dove il passaggio di temperatura è più costante. Una volta scongelate, le pietanze vanno consumate entro 24 ore e non possono essere congelate nuovamente. Allo stesso modo - prosegue Coldiretti - il cibo avanzato non va riscaldato più di una volta.
Quando vanno messi sui fornelli, minestre, sughi e salse del giorno prima vanno fatte bollire, mentre per gli altri piatti si consiglia comunque di portare la temperatura sopra i 70 gradi. In questo modo saremo sicuri - spiega Coldiretti - di evitare il rischio di proliferazione di batteri.
Al momento di scegliere il tipo di contenitore da utilizzare, una buona soluzione può essere il vetro, a partire dai barattoli con tappo a chiusura ermetica che consentono di conservare meglio le caratteristiche organolettiche del cibo. L'altra soluzione, più "tecnica", è l'uso del sottovuoto, che permette di allungare ulteriormente la "seconda vita" delle pietanze.
Un'alternativa molto diffusa alla conservazione in frigo - aggiunge Coldiretti - è la "trasformazione" degli avanzi in nuovi piatti, con la cosiddetta cucina del giorno dopo. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono ottime soluzioni per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare - sottolinea la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.
© ufficio stampa | Ascolese-panettone
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La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un eccellente 'torrone', mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.
Recuperare il cibo è una scelta che - conclude la Coldiretti - fa bene all'economia e all'ambiente anche con una minore produzione di rifiuti.