Un report di Assoutenti denuncia i forti aumenti dei prezzi in tutto il comparto della montagna. Un soggiorno sulla neve costerà in media l'8% in più rispetto al 2022
A Natale concedersi una vacanza sulla neve costerà assai caro. Infatti i prezzi, nonostante l'inflazione in Italia sia scesa sotto il 2%, sono ancora a livelli stellari e soltanto in alcuni casi sono gli stessi dell'anno scorso, quando scontavano il rincaro fortissimo delle bollette. Tenendo conto delle spese per skipass, alloggi, ristoranti e servizi in loco, per la settimana bianca nel periodo natalizio si spenderà in media l'8% in più rispetto al 2022. È quanto emerge dal report dell'associazione Assoutenti che analizza i costi dei servizi sciistici e le spese che attendono le famiglie in montagna.
Secondo l'associazione, le tariffe degli skipass, dopo gli aumenti dello scorso anno legati al caro-energia, crescono senza sosta: per il Dolomiti Superski il biglietto giornaliero sale del +8,1% rispetto allo scorso anno, +7,8% a La Thuile, +6,5% a Courmayeur, +7,7% a Bormio e +7,6% a Livigno. Se si confrontano le tariffe odierne con quelle in vigore nel 2021, si scopre che per il biglietto giornaliero gli aumenti dello skipass raggiungono addirittura il +22,1% a Livigno, +21,7% a Bormio, +19,4% sulle Dolomiti.
“Lo scorso anno gli operatori sciistici hanno fatto leva sul caro-energia per giustificare i forti rincari di tutti i servizi legati alla montagna, un alibi che quest’anno, con le bollette in forte discesa e l’inflazione ridimensionata, decisamente non regge", commenta il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.