L'imprenditore, diventato ricco prima con i sex-shop parigini e poi con un apparecchio tecnologico che connetteva tv, telefono e internet, punta alle tlc in tutta Europa
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L'imprenditore transalpino Xavier Niel sale al 15,14% di Telecom Italia. E' quanto emerge dalle comunicazioni alla Consob. Sul sito della Commissione si legge che il francese ha comunicato di detenere "una posizione lunga complessiva pari al 15,143% del capitale". L'Antitrust ha però chiesto chiarimenti: a Telecom i nomi dei soci sopra il 2% e l'eventuale esistenza di patti parasociali; a Niel, invece, gli atti del Cda sull'acquisto dei derivati.
La partecipazione di Niel, secondo quanto comunicato alla Consob, risulta composta da una partecipazione potenziale pari al 10,033% del capitale con diritto di voto derivante dalla stipula di sei differenti contratti di opzione "call" a cui si aggiungono "altre posizioni lunghe pari al 5,109% del capitale con diritto di voto".
L'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha comunicato l'intenzione di visionare i verbali delle assemblee degli ultimi tre anni e conoscere l'esistenza di eventuali patti parasociali, al fine di individuare a chi si può attribuire il controllo della società. L'Authority però vuole rivolgersi anche a Niel richiedendo gli atti del Cda che ha disposto l'acquisizione dei derivati, nonché la composizione del gruppo e in quali settori opera.
Chi è Niel - Quarantotto anni, nato in una famiglia della media borghesia della provincia francese, Niel ha iniziato la sua ascesa nel mondo della finanza creando per il Minitel (il televideo francese) pagine di sesso e incontri, e investendo i proventi in sex-shop e peepshow a Parigi e Strasburgo. Dopo il Minitel, l'imprenditore scommise anche sul futuro di Internet fondando due società e lanciando, nel 2002, "Freebox", strumento che consentiva la connessione a Internet, il collegamento telefonico e quello alla televisione: per l'epoca, una vera rivoluzione tecnologica venduta a prezzo popolare (29,90 euro).
Una rivoluzione che fece diventare ricco il visionario Niel, il quale investì in start-up e in media, comprando, nel 2010, Le Monde insieme ad altri due imprenditori e successivamente anche le Nouvel Observateur. E acquisendo anche diversi siti di giornalismo d'inchiesta.
Genero di Bernard Arnault (proprietario del numero uno globale del lusso Lvmh), nel 2012 lanciò la nuova rivoluzione, questa volta sui telefonini con la società Free: una tariffa a 19,90 euro al mese per avere telefonate illimitate verso i numeri della Francia e di altri 40 Paesi del mondo. Con un tale impatto sul mercato da far crescere Free fino a farlo diventare, nel giro di tre anni, il terzo operatore mobile francese. E poi, avanti sempre con la telefonia, comprando prima Monaco Telecom (per 322 milioni di euro) e quindi la svizzera Orange Suisse (per 2,3 miliardi). E ora, dopo aver fallito l'acquisizione di T-Mobile negli Stati Uniti, l'interesse per Telecom Italia.