Per il 2015 l’INPS segnala un aumento degli occupati dipendenti del 2,5% rispetto al 2014, riportando la prima crescita dal 2010
Il settore agricolo continua a mandare segnali incoraggianti, mettendo a segno risultati migliori rispetto agli altri due macro settori economici: i servizi e l’industria. Già nel 2015 l’Istat aveva infatti rilevato progressi sia per quanto riguarda il valore aggiunto, sia per l’occupazione. Ulteriori conferme, in questo senso, sono arrivate dagli ultimi dati dell’INPS.
Ma andiamo con ordine. Lo scorso anno l’Istituto nazionale di statistica ha registrato un aumento del valore aggiunto del settore agricolo pari al 5,6% a prezzi correnti e del 3,8% in volumi. Si parla di 33,1 miliardi di euro di valore: il 2,3% del valore aggiunto nazionale.
Sul fronte occupazionale, nel 2015 il settore ha riportato un aumento del 2,2% delle unità di lavoro. Un aumento legato alla crescita del 2,8% che ha interessato le unità dipendenti e dal +1,9% che ha interessato le unità indipendenti.
Anche nei primi mesi del 2016 il settore ha continuato a dare segnali di vitalità. Nel secondo trimestre, per esempio, le rilevazioni dell’Istat hanno mostrato una crescita del Pil agricolo dell’1,8%. Un dato superiore sia a quello relativo al settore dell’industria, che riporta un calo dello 0,6%, che a quello dei servizi, per il quale il Pil è cresciuto di un live +0,2%. Non solo, la crescita del Pil agricolo risulta superiore a quella totale del Paese, aumentata, nel periodo considerato, dello 0,8% rispetto allo stesso trimestre del 2015.
Come anticipato, nuovi dati incoraggianti sono arrivati dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. In particolare l’Inps segnala un aumento dei lavoratori agricoli dipendenti del 2,5% (la prima dal 2010) per il 2015, passando quindi a 1.034.525 unità dalle 1.009.083 dell’anno precedente. In valori assoluti l’aumento è stato di 25.400 operai. Come spiegato dall’Istituto, la crescita è anche il risultato dell’incremento riportato dalle aziende agricole che occupano dipendenti: +0,2%, arrivando così a toccare le 187.081 unità contro le 186.686 del 2014. Un dato, quello del 2014, inferiore del 6,8% rispetto al 2010.