Pubblicati i risultati dell'indagine sul lavoro condotta da Manpower. La previsione netta sull’occupazione si attesta a -6%.
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Le prospettive di assunzione, in Italia, restano molto deboli almeno fino a giugno del 2015. E' quanto emerge dall'indagine trimestrale condotta da Manpower, che conferma la situazione tutt'altro che rosea pur intravedendo qualche spiraglio di miglioramento nei prossimi mesi grazie alle nuove regole e alla situazione macroeconomica. Sorridono le grandi imprese con più di 250 dipendenti, in forte sofferenza, invece, le micro-realtà.
Solo il 6% dei datori di lavoro intervistati si aspetta di incrementare il proprio organico. Il 10% prevede un calo nelle assunzioni mentre per l'83% non vi saranno variazioni. Sulla base di questi dati e a seguito degli aggiustamenti stagionali, la previsione netta sull'occupazione si attesta a quota -6%.
Buone notizie per il settore Agricoltura, Caccia, Selvicoltura e Pesca, che risulta essere quello più forte mostrando una previsione netta sull'occupazione pari a +10% con un incremento di 12 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre e di 23 punti percentuali rispetto all'anno scorso. Ok anche il manifatturiero mentre risulta molto debole il ramo edilizio.
In un confronto tra aree geografiche, invece, si segnala il miglior indice nel Nordest dove i datori di lavoro prevedono un andamento occupazionale stabile per il prossimo trimestre, con una previsione dello 0% e miglioramento di 2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2014.
"Il mercato del lavoro italiano può riacquistare vigore per diversi fattori – sottolinea Stefano Scabbio, presidente Area Mediterraneo ManpowerGroup –. Il Jobs Act garantirà una maggiore flessibilità per i datori di lavoro e più sicurezza per i lavoratori rendendo più efficiente e fluido il mercato del lavoro. Ma oltre alla riforma del lavoro in questo momento il Paese può trarre beneficio anche dalla combinazione di un triangolo magico: costo del petrolio, cambio euro-dollaro favorevole, costo denaro mai così basso".