Il direttore della Agenzia delle Entrate ha precisato che 4 miliardi sono stati recuperati dagli accertamenti della voluntary disclosure
"Qualcuno ci aveva chiesto, per il 2017, di superare nella lotta all'evasione la quota di 17 miliardi incassati. Bene, i 17 miliardi li abbiamo superati già nel 2016". Un risultato raggiunto prima del previsto quello che Rossella Orlandi, direttore della Agenzia delle Entrate, documenta in un'intervista al Sole 24 Ore.
Il conteggio non è ancora definitivo, ma il direttore Orlandi tiene a precisare che l'Agenzia delle Entrate ha fatto il massimo possibile: "È il terzo anno consecutivo che gli importi incassati crescono: dai 2 miliardi del 2001, siamo passati ai 14,9 miliardi del 2015 e ora siamo a ben oltre 17 miliardi".
L'obiettivo è stato ottenuto "senza azioni sanguinose, seguendo le strategie Ocse, e grazie al confronto". All'osservazione che l'importo totale non comprende solamente i risultati della lotta all'evasione, Orlandi replica: "E' vero, abbiamo implementato le azioni di contrasto. Quando i dati saranno ufficiali, a breve, si vedrà come sono cresciute tutte le attività: il recupero da 36bis e 36ter (quelli automatizzati per intenderci), la parte relativa all'attività di controllo, in cui ci sono anche i 400mila accertamenti della voluntary disclosure".
Su quest'ultima, che prevede la regolarizzazione dei capitali detenuti illegalmente all'estero, il direttore Orlandi sottolinea che l'Agenzia delle Entrate ha dedicato "più della metà delle risorse" e aggiunge: "Il recupero da voluntary diventa strutturale e si trasforma in un allargamento sensibile della base imponibile per gli anni futuri".
Sul fatto che tra i 17 miliardi ci siano anche i 4 miliardi recuperati dalla voluntary, e che di conseguenza gli incassi subiscono una riduzione, Orlandi sottolinea: "Su questi dati non si può giocare. Ma secondo voi chi li ha fatti i 400mila accertamenti, relativi a 130mila istanze, che sono serviti a incassare i 4 miliardi della voluntary?"