Il decreto di riforma delle Camere di Commercio, passato in Cdm, prevede un'uscita anticipata di tre anni con una quota dello stipendio come "ammortizzatore". Sarebbe questa la formula trovata per smaltire eventuali esuberi derivanti dagli accorpamenti. Il decreto disporrebbe, infatti, l'attribuzione del 60% del trattamento economico fondamentale e accessorio più i contributi che mancano per la prosecuzione in forma volontaria.