Nuova lettera all'Italia dalla Ue sui conti ma il giudizio sarà a maggio
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"La legge di Bilancio è una legge solida, utile al Paese e conforme alle regole". Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan dopo i rilievi del commissario europeo Jyrki Katainen. "Non rispondo a Katainen - ha quindi aggiunto Padoan - ma rispondo con quanto ho già detto molte volte in passato: con la commissione c'è un rapporto di collaborazione continua, se ci saranno osservazioni sulla legge di Bilancio, ne terremo conto".
Nonostante il Pil cresca dello 0,5% nel terzo trimestre, mettendo a segno il dato migliore da sei anni, la Commissione europea ha manifestato preoccupazione per i nostri conti pubblici perché il debito continua ad essere troppo alto. E tra i commissari c'è chi, come il vicepresidente Jyrki Katainen, non vuole mentire agli italiani: "La situazione in Italia non migliora". Allo stesso tempo, però, Bruxelles non se la sente di bocciare la legge di stabilità 2018. Quindi, il 22 novembre, invece di un'opinione completa sulla manovra darà un giudizio solo parziale e invierà una nuova lettera al governo, per chiedere altri impegni entro la primavera. Rinviando a maggio - e quindi a dopo le elezioni politiche - la valutazione definitiva sui conti, come avvenuto anche quest'anno dopo la manovra-bis di aprile.
Padoan difende la sua legge di Bilancio: "E' solida, utile al Paese e conforme alle regole". Mentre guardando ai dati del Pil il presidente del consiglio Paolo Gentiloni invita a "non dilapidare ora i risultati raggiunti". Il Collegio dei commissari europei, chiamato ad adottare le opinioni sulle leggi di Bilancio la prossima settimana, ha cominciato il dibattito. Dove, a quanto si apprende, è emerso il caso italiano: un Pil in crescita, come vedono l'Istat e le stime Ue della scorsa settimana, ma un debito che fatica a scendere. E un saldo strutturale che peggiora oltre le attese più negative: nel 2017 aumenta di 0,4 punti, invece di migliorare di 0,6%. Con un impatto diretto sul debito e sui conti 2018.
Per questo la fronda di chi vuole inviare subito un segnale forte all'Italia si è ampliata. Il finlandese Katainen, vicepresidente alla crescita e all'occupazione, quindi il primo interessato a stimolare lo sviluppo dei Paesi Ue, se ne è fatto portavoce: "Tutti gli italiani dovrebbero sapere qual è la vera situazione economica in Italia. Le cifre pubblicate la scorsa settimana nelle previsioni economiche mostrano chiaramente una deviazione dagli obiettivi di medio termine per quanto riguarda il saldo strutturale".