Pochi investono i propri risparmi, ma sono attenti all'ambiente
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Boom di pagamenti digitali tra i giovani. Il 90% di questi ultimi utilizza una carta di credito, di debito o prepagata e il 75% ha un conto corrente. Soltanto il 14% però investe i propri risparmi, sottoscrivendo almeno una volta, azioni od obbligazioni. È quanto emerge da un rapporto di Bankitalia che conferma la crescita impressa ai pagamenti digitali dalla pandemia e dall'evoluzione della normativa che ha visto recentemente rafforzato l'obbligo di accettazione dei pagamenti con carte.
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La ricerca ha coinvolto un campione di 5.400 giovani con un’età media di 26 anni di cui il 45% residente al Nord, il 19% al Centro, il 25% al Sud e l'11% nelle Isole, dove anche se in misura minore, aumenta il ricorso ai pagamenti digitali.
Secondo Bankitalia, "l’uso della finanza digitale è relativamente diffuso tra i giovani. Le attività più frequenti riguardano l’esecuzione di pagamenti online, la gestione online dei conti correnti e l’uso di carte di pagamento. Sono meno diffuse la sottoscrizione di polizze assicurative online, l’abitudine a informarsi online per un prestito e, infine, l’uso di piattaforme online per il trading".
"Il rovescio della medaglia è costituito dall'aumento delle truffe informatiche e dei correlati ricorsi all'arbitro bancario finanziario (Abf) e alla giustizia ordinaria. La Banca d'Italia ha emanato una comunicazione dove si legge che, in caso di disconoscimento del pagamento da parte del cliente, la banca ha l'obbligo di rimborsare tempestivamente l'importo dell'operazione non autorizzata, senza pretendere un'immediata denuncia del correntista all'Autorità giudiziaria", sottolinea Gabriele Urzì, dirigente nazionale della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi).