"La politica ha tempo per riflettere"

Pensioni, Giorgetti: "Sono per sterilizzare gli aumenti"

Il ministro dell'Economia assicura: "La politica avrà tutto il tempo per fare le sue riflessioni e decidere" sulla base dei dati definitivi che darà l'Istat

16 Gen 2025 - 07:58
 © Ansa

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"Il mio orientamento onestamente è di andare verso una sterilizzazione rispetto a queste forme di aumento". Lo ha affermato Giancarlo Giorgetti interpellato sull'aumento dei requisiti per andare in pensione. Ma, al di là di questo, dopo il caso Inps il ministro dell'Economia ha assicurato che la politica avrà "tutto il tempo" per fare le sue riflessioni e quindi decidere sulla base dei dati definitivi che darà l'Istat.

Si attendono i decreti direttoriali

 Tutto questo presumibilmente a marzo, e non prima sulla base di documenti tecnici. Per questo, il ministro ha spiegato all'agenzia Ansa di aver dato "indicazione alla Ragioneria di aspettare con i decreti direttoriali. L'aumento è nelle prerogative della politica. Questo è l'andamento che viene certificato dall'Istat e dall'evoluzione demografica ma non c'è e non ci sarà nessun decreto direttoriale finché la politica non si esprimerà".

Il documento della Ragioneria di Stato

 Intanto, in un documento pubblicato dalla Ragioneria dello Stato dal titolo "Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario" vi sono le previsioni elaborate con i modelli della Ragioneria Generale dello Stato aggiornati a settembre 2024. Il documento tecnico - che sottolinea espressamente che le stime con gli adeguamenti effettivamente applicati risulteranno quelli accertati dall'Istituto di statistica a consuntivo - indica per il 2027 un aumento da 67 a 67 anni e tre mesi dei requisiti per l'accesso al pensionamento in base a uno scenario mediano dell'Istat. Dal 2029 si passa poi a 67 anni e cinque mesi. C'è poi la valutazione politica che - al di là dei calcoli demografici - può consentire con un decreto di "sterilizzare" l'aumento che scatterebbe e alla quale il ministro dell'Economia Giorgetti ha detto di essere favorevole.

Durigon (Lega): "Equilibrio sistema previdenziale non a rischio"

 Posizione che dalla Lega è stata rilancia anche dal sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Claudio Durigon: "Ci impegneremo a bloccare ogni inasprimento dei requisiti, se i dati Istat dovessero evidenziare un aumento dell'aspettativa di vita". D'altronde, ha ricordato, che già nel 2019 il meccanismo è stato bloccato. L'equilibrio del sistema previdenziale "non è assolutamente a rischio e non richiede, né richiederà in futuro" interventi né sull'età né sugli anni di contributi.

Itinerari previdenziali: "Conti reggono, ma ora scelte oculate"

 Ed è sulla sostenibilità del sistema che si sofferma anche l'ultimo rapporto di Itinerari previdenziali, tracciando il bilancio 2023 e guardando alle prospettive. Il rapporto tra lavoratori e pensionati (i primi aumentati nell'anno a 23,754 milioni, i secondi a 16,230 milioni) sale a quota 1,4636, il miglior valore della serie storica tracciata dallo studio. Secondo il presidente Alberto Brambilla, benché ancora al di sotto dell'1,5 già indicata come soglia minima per la stabilità di medio-lungo termine, nel complesso "il sistema regge e continuerà a farlo", a patto di compiere, in un Paese che invecchia, "scelte più oculate su politiche attive per il lavoro, anticipi ed età di pensionamento".

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