L'età media alla decorrenza delle pensioni liquidate prima del 1980 è di 49,9 anni per la vecchiaia e di 46,4 per l'anzianità
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I pensionati italiani (esclusi quelli che ricevono la pensione sociale) che ricevono l'assegno da oltre 37 anni, cioè da prima del 1980, sono quasi mezzo milione: per l'esattezza 471.545. Il dato arriva dagli osservatori statistici dell'Inps che calcolano invece in oltre 700mila le persone che hanno una pensione liquidata da almeno 35 anni (dal 1982 o negli anni precedenti).
L'età alla decorrenza delle pensioni liquidate prima del 1980 è di 49,9 anni per la vecchiaia e di 46,4 per l'anzianità, mentre per i superstiti è di 41,5 anni (45,7 per i superstiti da pensionato).
Per i pensionati del settore privato l'età è un po' più alta per i trattamenti di vecchiaia (compresa l'anzianità) con 54,7 anni, mentre è più bassa per i superstiti con appena 40,7 anni al momento della liquidazione della pensione. Il dato dei pubblici risente chiaramente delle pensioni "baby" e quindi delle uscite dal lavoro con 20 anni di contributi o meno (14 anni sei mesi e un giorno per le donne con figli).
Se per le pensioni del settore privato l'importo medio degli assegni liquidati prima del 1980 è largamente inferiore a mille euro al mese (807 euro mensili i trattamenti di vecchiaia, 526 euro quelli ai superstiti) per le pensioni dei pubblici l'importo medio supera i 1.660 euro al mese nel caso della vecchiaia e i 1.465 in quello dell'anzianità. Superiore ai mille euro anche le pensioni ai superstiti erogate da prima del 1980 per il settore pubblico con 1.125 euro per i superstiti da assicurato (ovvero da persona morta mentre ancora lavorava) e 1.190 euro per i superstiti da pensionato.